Dal 1995 il Laboratorio di Topografia e Fotogrammetria del DICA - Università degli Studi di Perugia - effettua il monitoraggio delle deformazioni in superficie della frana di Assisi (PG) con metodi geomatici. La frana interessa un’ampia zona urbana di espansione edificata a partire dagli anni 1950-60 a est del centro storico della città. L’area in frana include importanti edifici tra cui l’ospedale civico e un grosso convento francescano. Il dissesto è di tipo gravitativo, ad andamento lento, con una velocità media di movimento dell’ordine di pochi centimetri all’anno. Non esistono quindi pericoli immediati per la pubblica incolumità, ma nei quasi 60 anni dalle prime edificazioni, per effetto di accumulazione, si sono prodotti movimenti rilevanti e danni consistenti ai fabbricati (molti dei quali dichiarati inagibili) ed alle infrastrutture ricadenti nell’area. Le tecniche utilizzate per il monitoraggio sono il GPS/GNSS statico e la livellazione di alta precisione con livelli digitali. Data la ridotta velocità di deformazione, le misura vengono eseguite periodicamente su una rete di punti stabilmente materializzati. Nel presente lavoro viene fatto il punto sui risultati del monitoraggio dopo 15 anni di attività. Vengono descritte le metodologie impiegate e la loro evoluzione nel corso di tale arco di tempo in funzione del progresso tecnologico. Viene eseguita un’analisi a posteriori delle campagne di misura, con valutazione statistica della significatività o meno degli spostamenti rilevati. Dall’analisi dei risultati delle campagne di misura effettuate nel periodo di attività si ricava il campo degli spostamenti in superficie e la sua evoluzione nel tempo, che risulta in sostanziale accordo con la perimetrazione della frana e la descrizione del meccanismo di scorrimento della stessa eseguita dai Geologi e Geotecnici che hanno studiato l’area. Vengono infine analizzate le serie temporali di posizioni tridimensionali ottenute dalla rete GPS/GNSS e di quote ortometriche di caposaldi della rete di livellazione, determinando il trend di variazione e le velocità stimate sulla base delle misure. I risultati sono utili per una miglior comprensione delle dinamiche della frana e per il progetto di interventi di stabilizzazione.

Monitoraggio della frana di Assisi con tecniche geomatiche: attività dal 1995 al 2010

FASTELLINI, GUIDO;RADICIONI, Fabio;STOPPINI, Aurelio
2010

Abstract

Dal 1995 il Laboratorio di Topografia e Fotogrammetria del DICA - Università degli Studi di Perugia - effettua il monitoraggio delle deformazioni in superficie della frana di Assisi (PG) con metodi geomatici. La frana interessa un’ampia zona urbana di espansione edificata a partire dagli anni 1950-60 a est del centro storico della città. L’area in frana include importanti edifici tra cui l’ospedale civico e un grosso convento francescano. Il dissesto è di tipo gravitativo, ad andamento lento, con una velocità media di movimento dell’ordine di pochi centimetri all’anno. Non esistono quindi pericoli immediati per la pubblica incolumità, ma nei quasi 60 anni dalle prime edificazioni, per effetto di accumulazione, si sono prodotti movimenti rilevanti e danni consistenti ai fabbricati (molti dei quali dichiarati inagibili) ed alle infrastrutture ricadenti nell’area. Le tecniche utilizzate per il monitoraggio sono il GPS/GNSS statico e la livellazione di alta precisione con livelli digitali. Data la ridotta velocità di deformazione, le misura vengono eseguite periodicamente su una rete di punti stabilmente materializzati. Nel presente lavoro viene fatto il punto sui risultati del monitoraggio dopo 15 anni di attività. Vengono descritte le metodologie impiegate e la loro evoluzione nel corso di tale arco di tempo in funzione del progresso tecnologico. Viene eseguita un’analisi a posteriori delle campagne di misura, con valutazione statistica della significatività o meno degli spostamenti rilevati. Dall’analisi dei risultati delle campagne di misura effettuate nel periodo di attività si ricava il campo degli spostamenti in superficie e la sua evoluzione nel tempo, che risulta in sostanziale accordo con la perimetrazione della frana e la descrizione del meccanismo di scorrimento della stessa eseguita dai Geologi e Geotecnici che hanno studiato l’area. Vengono infine analizzate le serie temporali di posizioni tridimensionali ottenute dalla rete GPS/GNSS e di quote ortometriche di caposaldi della rete di livellazione, determinando il trend di variazione e le velocità stimate sulla base delle misure. I risultati sono utili per una miglior comprensione delle dinamiche della frana e per il progetto di interventi di stabilizzazione.
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