L’a. analizza l’evoluzione e l’assetto attuale della disciplina del contratto a termine nel settore pubblico. L’analisi proposta è svolta nel parallelo con la disciplina del lavoro privato, comparazione dalla quale si ricava una tendenza non più verso l’omologazione tra le due discipline bensì nella direzione di una progressiva diversificazione. L’a., orientato dal presupposto della specialità della disciplina del lavoro pubblico, espone in prima battuta le ragioni a favore dell’applicabilità del d.lgs. n. 368 del 2001 ai rapporti di lavoro dei dipendenti pubblici «privatizzati», e coglie l’occasione per esaminare più nel dettaglio le rilevanti novelle legislative del 2008 e del 2009. Offre inoltre, in chiave interpretativa, una possibile soluzione al problema dell’abrogazione sopravvenuta dell’art. 36 del d.lgs. 165 del 2001, confermandone, con il carattere di specialità, quindi, la resistenza agli interventi successivi di carattere generale. Proseguendo nell’analisi l’a. si sofferma sulla funzione assegnata dalla legge al contratto collettivo nella determinazione delle ipotesi di legittima apposizione del termine, nonché sul divieto di conversione e sul correlato regime sanzionatorio speciale previsto dall’art. 36 comma 5 d.lgs. n. 165 del 2001. Valutato l’impatto europeo della normativa sanzionatoria di cui è destinatario il pubblico impiego ne sostiene la legittimità costituzionale e la conformità al quadro eurounitario, argomentando alla luce delle più recenti pronunce della Corte di Giustizia e col supporto dei più significativi esiti giurisprudenziali interni. Infine, nell’incedere dell’argomentazione, ipotizza che la tenuta eurounitaria del divieto di conversione dipenda dalla predisposizione di un risarcimento del danno costituente una «tutela effettiva». Uno spunto di riflessione finale è rivolto agli effetti del disegno di legge A.S. n. 1167-B, prospettati dall’A. attraverso un breve analisi critica di tipo prognostico.
Il contratto a termine nel settore pubblico tra novità legislative, primi riscontri giurisprudenziali e nuovi orizzonti
Preteroti, Antonio
2010
Abstract
L’a. analizza l’evoluzione e l’assetto attuale della disciplina del contratto a termine nel settore pubblico. L’analisi proposta è svolta nel parallelo con la disciplina del lavoro privato, comparazione dalla quale si ricava una tendenza non più verso l’omologazione tra le due discipline bensì nella direzione di una progressiva diversificazione. L’a., orientato dal presupposto della specialità della disciplina del lavoro pubblico, espone in prima battuta le ragioni a favore dell’applicabilità del d.lgs. n. 368 del 2001 ai rapporti di lavoro dei dipendenti pubblici «privatizzati», e coglie l’occasione per esaminare più nel dettaglio le rilevanti novelle legislative del 2008 e del 2009. Offre inoltre, in chiave interpretativa, una possibile soluzione al problema dell’abrogazione sopravvenuta dell’art. 36 del d.lgs. 165 del 2001, confermandone, con il carattere di specialità, quindi, la resistenza agli interventi successivi di carattere generale. Proseguendo nell’analisi l’a. si sofferma sulla funzione assegnata dalla legge al contratto collettivo nella determinazione delle ipotesi di legittima apposizione del termine, nonché sul divieto di conversione e sul correlato regime sanzionatorio speciale previsto dall’art. 36 comma 5 d.lgs. n. 165 del 2001. Valutato l’impatto europeo della normativa sanzionatoria di cui è destinatario il pubblico impiego ne sostiene la legittimità costituzionale e la conformità al quadro eurounitario, argomentando alla luce delle più recenti pronunce della Corte di Giustizia e col supporto dei più significativi esiti giurisprudenziali interni. Infine, nell’incedere dell’argomentazione, ipotizza che la tenuta eurounitaria del divieto di conversione dipenda dalla predisposizione di un risarcimento del danno costituente una «tutela effettiva». Uno spunto di riflessione finale è rivolto agli effetti del disegno di legge A.S. n. 1167-B, prospettati dall’A. attraverso un breve analisi critica di tipo prognostico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
