Il paesaggio è un sistema natura-artificio complesso; se proviamo ad interpretarlo come un palinsesto nel quale sviluppare simulazioni, si potrebbero produrre scenari capaci di individuare “nuove nature” e sopra il quale sperimentare diversi modi di vedere quelle informazioni, che pur appartenendo al territorio, per loro natura detengono una forte componente di astrazione (pensiamo alle statistiche di carattere territoriale, economico, demografico e via dicendo). E costruire delle mappe. Goethe nel suo Viaggio in Italia rilevava come le tecniche costruttive tramandate dall’antica Roma assumessero dimensione tali da dare al paesaggio italiano di fine settecento il senso di “una seconda natura, che opera a fini civili”. Un’attenta osservazione che estesa ad oggi la potremmo amplificare con l’informazione intesa come dato territoriale proveniente da basi statistiche. Pertanto se la rappresentazione di un paesaggio si concretizza nello spazio connettendo fra loro le tre coordinate cartesiane (xyz) dei suoi punti più significativi, tale sperimentazione si propone di costruire e confrontare “seconde nature” provenienti dall’elaborazione di cartografie (xy) la cui conformazione orografica (z) nasca da indagini di carattere sociale sviluppate nel territorio e, pertanto, creare scenari astratti che permettano di percepire le informazioni secondo un nuovo sguardo.

Nuovi paesaggi

BIANCONI, Fabio
2008

Abstract

Il paesaggio è un sistema natura-artificio complesso; se proviamo ad interpretarlo come un palinsesto nel quale sviluppare simulazioni, si potrebbero produrre scenari capaci di individuare “nuove nature” e sopra il quale sperimentare diversi modi di vedere quelle informazioni, che pur appartenendo al territorio, per loro natura detengono una forte componente di astrazione (pensiamo alle statistiche di carattere territoriale, economico, demografico e via dicendo). E costruire delle mappe. Goethe nel suo Viaggio in Italia rilevava come le tecniche costruttive tramandate dall’antica Roma assumessero dimensione tali da dare al paesaggio italiano di fine settecento il senso di “una seconda natura, che opera a fini civili”. Un’attenta osservazione che estesa ad oggi la potremmo amplificare con l’informazione intesa come dato territoriale proveniente da basi statistiche. Pertanto se la rappresentazione di un paesaggio si concretizza nello spazio connettendo fra loro le tre coordinate cartesiane (xyz) dei suoi punti più significativi, tale sperimentazione si propone di costruire e confrontare “seconde nature” provenienti dall’elaborazione di cartografie (xy) la cui conformazione orografica (z) nasca da indagini di carattere sociale sviluppate nel territorio e, pertanto, creare scenari astratti che permettano di percepire le informazioni secondo un nuovo sguardo.
2008
9788890277726
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/175756
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