Scopo del lavoro. L’espansione ortopedica risulta la scelta terapeutica migliore in caso di discrepanze trasversali, in quanto consente di migliorare le disarmonie strutturali, funzionali ed estetiche. Le modifiche scheletriche che ne conseguono riguardano i tre piani dello spazio e risultano vantaggiose anche in caso di problemi sagittali (III classi) o verticali (deep-bite). Scopo del lavoro è presentare i vantaggi dell’espansione palatale, mostrandone anche i rischi. Materiali e metodi. Sono stati trattati due casi clinici, caratterizzati da contrazione del mascellare superiore. Per la prima paziente è stato utilizzato un dispositivo dotato di “vite ragno” che permette di ottenere un’espansione soprattutto a livello intercanino. Nel secondo caso è stato invece utilizzato un espansore tradizionale ancorato sui molaretti per risolvere la grave contrazione. In entrambi i casi è stata effettuata un’attivazione rapida, seguita dalla fase di contenzione per stabilizzare il risultato ottenuto. Risultati. In entrambi i casi trattati si è ottenuta l’espansione desiderata in modo rapido e sicuro. Il successo è stato testimoniato dalla comparsa del diastema interincisivo, che è regredito durante la fase di contenzione grazie all’azione delle fibre transettali. Conclusioni. L’espansore palatale deve essere considerato una valida scelta terapeutica, in quanto permette di controllare il processo di espansione e raggiungere ottimi risultati in tempi brevi. Non devono comunque essere sottovalutati gli inconvenienti che possono essere sia di ordine tecnico che clinico.

L'espansione ortopedica: indicazioni cliniche, effetti e rischi procedurali

NEGRI, Paolo;LOTITO, Massimo;
2009

Abstract

Scopo del lavoro. L’espansione ortopedica risulta la scelta terapeutica migliore in caso di discrepanze trasversali, in quanto consente di migliorare le disarmonie strutturali, funzionali ed estetiche. Le modifiche scheletriche che ne conseguono riguardano i tre piani dello spazio e risultano vantaggiose anche in caso di problemi sagittali (III classi) o verticali (deep-bite). Scopo del lavoro è presentare i vantaggi dell’espansione palatale, mostrandone anche i rischi. Materiali e metodi. Sono stati trattati due casi clinici, caratterizzati da contrazione del mascellare superiore. Per la prima paziente è stato utilizzato un dispositivo dotato di “vite ragno” che permette di ottenere un’espansione soprattutto a livello intercanino. Nel secondo caso è stato invece utilizzato un espansore tradizionale ancorato sui molaretti per risolvere la grave contrazione. In entrambi i casi è stata effettuata un’attivazione rapida, seguita dalla fase di contenzione per stabilizzare il risultato ottenuto. Risultati. In entrambi i casi trattati si è ottenuta l’espansione desiderata in modo rapido e sicuro. Il successo è stato testimoniato dalla comparsa del diastema interincisivo, che è regredito durante la fase di contenzione grazie all’azione delle fibre transettali. Conclusioni. L’espansore palatale deve essere considerato una valida scelta terapeutica, in quanto permette di controllare il processo di espansione e raggiungere ottimi risultati in tempi brevi. Non devono comunque essere sottovalutati gli inconvenienti che possono essere sia di ordine tecnico che clinico.
2009
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/175818
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