I Rifiuti Solidi Urbani rappresentano una importante fonte di potenziale inquinamento ambientale, se non gestiti e trattati adeguatamente in appositi impianti. Nonostante gli ambiziosi obiettivi di raccolta differenziata (65% entro il 2012), imposti dalle più recenti normative (D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.) nonché l’incremento delle percentuali di materiali, presenti nei rifiuti, che dovranno essere recuperati e riciclati (D.Lgs. 205/10), rimarrà sempre una notevole quantità di rifiuti, indifferenziati, che dovrà essere gestita in maniera adeguata. In generale, i rifiuti indifferenziati, prima di essere inviati ad eventuali operazioni di recupero, riciclaggio e/o smaltimento finale, vengono pre-trattati e trattati in impianti, detti di Trattamento Meccanico Biologico, all’interno dei quali subiscono diverse lavorazioni sia di tipo meccanico che biologico, volte al recupero di ulteriori quantitativi di materiali, ed alla stabilizzazione della frazione putrescibile, prima del loro definitivo smaltimento in discarica. In questo lavoro si è valutata la possibilità di potenziare un impianto TMB esistente, cercando di valorizzare energeticamente alcune matrici in ingresso. L’analisi condotta ha evidenziato che, lo sfruttamento energetico delle frazioni organiche e di quelle secche, può comportare un surplus di energia di circa 163 kWh/per tonnellata in ingresso. Data l’elevata presenza nel rifiuto di sostanze rinnovabili ne consegue un potenziale risparmio di CO2 pari a circa 8.000 t/anno.

Lo sfruttamento energetico di alcune classi merceologiche dei RSU trattati in un impianto tmb esistente: potenziali benefici ambientali

DI MARIA, Francesco;
2011

Abstract

I Rifiuti Solidi Urbani rappresentano una importante fonte di potenziale inquinamento ambientale, se non gestiti e trattati adeguatamente in appositi impianti. Nonostante gli ambiziosi obiettivi di raccolta differenziata (65% entro il 2012), imposti dalle più recenti normative (D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.) nonché l’incremento delle percentuali di materiali, presenti nei rifiuti, che dovranno essere recuperati e riciclati (D.Lgs. 205/10), rimarrà sempre una notevole quantità di rifiuti, indifferenziati, che dovrà essere gestita in maniera adeguata. In generale, i rifiuti indifferenziati, prima di essere inviati ad eventuali operazioni di recupero, riciclaggio e/o smaltimento finale, vengono pre-trattati e trattati in impianti, detti di Trattamento Meccanico Biologico, all’interno dei quali subiscono diverse lavorazioni sia di tipo meccanico che biologico, volte al recupero di ulteriori quantitativi di materiali, ed alla stabilizzazione della frazione putrescibile, prima del loro definitivo smaltimento in discarica. In questo lavoro si è valutata la possibilità di potenziare un impianto TMB esistente, cercando di valorizzare energeticamente alcune matrici in ingresso. L’analisi condotta ha evidenziato che, lo sfruttamento energetico delle frazioni organiche e di quelle secche, può comportare un surplus di energia di circa 163 kWh/per tonnellata in ingresso. Data l’elevata presenza nel rifiuto di sostanze rinnovabili ne consegue un potenziale risparmio di CO2 pari a circa 8.000 t/anno.
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