L'articolo prende le mosse ed utilizza i dati desunti da una ricerca condotta nel 2003 sulle donne imprenditrici umbre da P.Grasselli, C.Montesi, C.Perugini, S.Vulcano dal titolo "La differenza di genere nell'impresa femminile umbra: risorsa o vincolo?". Lo studio, a differenza delle tradizionali ricerche sull’imprenditorialità femminile, aveva la finalità di verificare due suggestive, quanto originali ipotesi: la prima era quella dell’esistenza di una specificità femminile nel fare impresa, la seconda era quella dell’esistenza di rapporti tra donne, all’interno ed all’esterno dell’impresa, perseguiti all’insegna della promozione del proprio genere. Entrambe le ipotesi sono state suffragate dalla ricerca, ma le risultanze empiriche hanno consentito di raggiungere un obiettivo inatteso: quello di mettere in discussione la validità del modello di “razionalità strumentale” del comportamento imprenditoriale teorizzato dagli economisti neoclassici ed il concetto di “homo oeconomicus”. Le donne imprenditrici, come l'articolo dimostra, ricorrono ad una "razionalità relazionale" più capace di comunione e non corrispondono nel loro agire ai canoni dell'economia ortodossa.
Dall'individualismo dell'"homo oeconomicus" alla razionalità relazionale delle differenza di genere
GRASSELLI, Pierluigi Maria;MONTESI, Cristina
2004
Abstract
L'articolo prende le mosse ed utilizza i dati desunti da una ricerca condotta nel 2003 sulle donne imprenditrici umbre da P.Grasselli, C.Montesi, C.Perugini, S.Vulcano dal titolo "La differenza di genere nell'impresa femminile umbra: risorsa o vincolo?". Lo studio, a differenza delle tradizionali ricerche sull’imprenditorialità femminile, aveva la finalità di verificare due suggestive, quanto originali ipotesi: la prima era quella dell’esistenza di una specificità femminile nel fare impresa, la seconda era quella dell’esistenza di rapporti tra donne, all’interno ed all’esterno dell’impresa, perseguiti all’insegna della promozione del proprio genere. Entrambe le ipotesi sono state suffragate dalla ricerca, ma le risultanze empiriche hanno consentito di raggiungere un obiettivo inatteso: quello di mettere in discussione la validità del modello di “razionalità strumentale” del comportamento imprenditoriale teorizzato dagli economisti neoclassici ed il concetto di “homo oeconomicus”. Le donne imprenditrici, come l'articolo dimostra, ricorrono ad una "razionalità relazionale" più capace di comunione e non corrispondono nel loro agire ai canoni dell'economia ortodossa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.