L’utilizzo di cateteri vascolari impiantati totalmente in sede sottocutanea dotati di porte con accesso vascolare (PAV) diretto, possono essere utili in campo clinico quando è necessario eseguire prelievi ematici frequenti e ripetuti nel tempo, oppure in quei pazienti che necessitano di prolungate terapie farmacologiche spesso con agenti chemioterapici irritanti. Anche nella pratica sperimentale è spesso obbligato ad effettuare ripetuti prelievi ematici ai fini di ricerca. L’impiego di tali sistemi evita al veterinario di praticare iniezioni vascolari che, se ripetute e protratte nel tempo, possono portare a graduale trombosi, sclerosi e distruzione del compartimento vascolare periferico. Le continue iniezioni vascolari, inoltre, determinano dolore al paziente che tenderà a reagire sottraendosi alle continue manipolazioni, determinando così una difficile gestione del caso clinico, con possibilità di dover interrompere la terapia farmacologica o la ricerca. Dal momento che il sistema portale è impiantato totalmente in sede sottocutanea, nessuna parte del sistema fuoriesce dalla cute, e l’incidenza d’infezioni legate a contaminazioni da parte dell’ambiente esterno sono ridotte al minimo rispetto a quanto avviene per i normali cateteri endovenosi per i quali infezioni locali, flebiti e trombosi sono spesso causa di perdita dell’impianto. In questo studio sperimentale sono stati impiegati PAV arteriosi per eseguire ripetuti prelievi per indagini ematochimiche, emocromocitometriche ed emogasanalitiche e per rilevazioni continue della pressione arteriosa in anestesia e non. Scopo di tale comunicazione è quello di descrivere la tecnica d’impianto dei PAV e i risultati ottenuti dall’impiego a lungo termine di tali dispositivi.
Cateteri con porte per accesso vascolare (PAV) impiantati completamente in sede sottocutanea nel cane.
BUFALARI, Antonello;ARCELLI, Rolando;DI MEO, Antonio;PEPE, Marco;GIALLETTI, Rodolfo;MORICONI, Franco
2003
Abstract
L’utilizzo di cateteri vascolari impiantati totalmente in sede sottocutanea dotati di porte con accesso vascolare (PAV) diretto, possono essere utili in campo clinico quando è necessario eseguire prelievi ematici frequenti e ripetuti nel tempo, oppure in quei pazienti che necessitano di prolungate terapie farmacologiche spesso con agenti chemioterapici irritanti. Anche nella pratica sperimentale è spesso obbligato ad effettuare ripetuti prelievi ematici ai fini di ricerca. L’impiego di tali sistemi evita al veterinario di praticare iniezioni vascolari che, se ripetute e protratte nel tempo, possono portare a graduale trombosi, sclerosi e distruzione del compartimento vascolare periferico. Le continue iniezioni vascolari, inoltre, determinano dolore al paziente che tenderà a reagire sottraendosi alle continue manipolazioni, determinando così una difficile gestione del caso clinico, con possibilità di dover interrompere la terapia farmacologica o la ricerca. Dal momento che il sistema portale è impiantato totalmente in sede sottocutanea, nessuna parte del sistema fuoriesce dalla cute, e l’incidenza d’infezioni legate a contaminazioni da parte dell’ambiente esterno sono ridotte al minimo rispetto a quanto avviene per i normali cateteri endovenosi per i quali infezioni locali, flebiti e trombosi sono spesso causa di perdita dell’impianto. In questo studio sperimentale sono stati impiegati PAV arteriosi per eseguire ripetuti prelievi per indagini ematochimiche, emocromocitometriche ed emogasanalitiche e per rilevazioni continue della pressione arteriosa in anestesia e non. Scopo di tale comunicazione è quello di descrivere la tecnica d’impianto dei PAV e i risultati ottenuti dall’impiego a lungo termine di tali dispositivi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.