La direttiva europea 2002/49/CE, e il successivo D.Lgs. 194/2005 di recepimento nel nostro Paese, individuano tra i molteplici obiettivi da conseguire la tutela delle aree con buona qualità acustica ma non indicano alcun criterio metrologico per la definizione delle “aree quiete”. Per l’identificazione di queste ultime le numerose ricerche condotte nell’ultimo decennio [1] mostrano come sia più realistico e proficuo adottare un approc-cio orientato alla percezione della qualità acustica dell’ambiente sonoro, piuttosto che impiegare parametri descriventi esclusivamente il fenomeno sonoro, come ad esempio il livello equivalente LAeq o il più recente livello giorno-sera-notte Lden [1, 2]. L’importanza delle “aree quiete” è, peraltro, ampiamente riconosciuta e condivisa in quanto rivestono la funzione insostituibile di luoghi di ristoro nei quali interrompere, almeno temporaneamente, l’assedio sonoro a cui la popolazione è esposta nella vita quotidiana. Questa funzione dovrebbe essere tutelata soprattutto per i parchi urbani che sono di più immediata fruizione ma, purtroppo, sempre più spesso circondati da aree ad elevato rumore ambientale. Nell’ambito di un’attività promossa da ISPRA, in collaborazione con CIRIAF e CNR-IDASC, è stata condotta nel corso del 2010 una indagine socio-acustica in tre grandi parchi urbani di Roma, ossia Villa Borghese, Villa Doria-Pamphili e Parco della Caffarella. Lo studio rappresenta la prima indagine socio-acustica svolta in aree verdi urbane a Roma comparabile, per struttura e metodologia, a indagini precedentemente realizzate in parchi urbani a Napoli e Milano [3, 4].
ANALISI DEL PAESAGGIO SONORO IN TRE PARCHI URBANIDELLA CITTA’ DI ROMA
ASDRUBALI, Francesco;D'ALESSANDRO, FRANCESCO;
2011
Abstract
La direttiva europea 2002/49/CE, e il successivo D.Lgs. 194/2005 di recepimento nel nostro Paese, individuano tra i molteplici obiettivi da conseguire la tutela delle aree con buona qualità acustica ma non indicano alcun criterio metrologico per la definizione delle “aree quiete”. Per l’identificazione di queste ultime le numerose ricerche condotte nell’ultimo decennio [1] mostrano come sia più realistico e proficuo adottare un approc-cio orientato alla percezione della qualità acustica dell’ambiente sonoro, piuttosto che impiegare parametri descriventi esclusivamente il fenomeno sonoro, come ad esempio il livello equivalente LAeq o il più recente livello giorno-sera-notte Lden [1, 2]. L’importanza delle “aree quiete” è, peraltro, ampiamente riconosciuta e condivisa in quanto rivestono la funzione insostituibile di luoghi di ristoro nei quali interrompere, almeno temporaneamente, l’assedio sonoro a cui la popolazione è esposta nella vita quotidiana. Questa funzione dovrebbe essere tutelata soprattutto per i parchi urbani che sono di più immediata fruizione ma, purtroppo, sempre più spesso circondati da aree ad elevato rumore ambientale. Nell’ambito di un’attività promossa da ISPRA, in collaborazione con CIRIAF e CNR-IDASC, è stata condotta nel corso del 2010 una indagine socio-acustica in tre grandi parchi urbani di Roma, ossia Villa Borghese, Villa Doria-Pamphili e Parco della Caffarella. Lo studio rappresenta la prima indagine socio-acustica svolta in aree verdi urbane a Roma comparabile, per struttura e metodologia, a indagini precedentemente realizzate in parchi urbani a Napoli e Milano [3, 4].I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.