In occasione della seconda giornata nazionale LaAV (Letture ad Alta Voce), ad Arezzo Festival, Nausika ospita, per una “lezione popolare” sulla lettura Michèle Petit, straordinaria antropologa autrice di numerose ricerche sull'esperienza della lettura. I risultati dei suoi lavori suscitano l'interesse di un pubblico molto vasto, Michèle Petit si è, infatti, interessata non soltanto alle opinioni “di settore”, ma soprattutto a quelle di chi fa della lettura un'esperienza viva. Michèle Petit ha intervistato, negli anni, moltissime persone di ogni età, soprattutto provenienti da ambienti privi di una forte connotazione culturale (culturalmente deprivati, si sarebbe detto una volta) ed ha confrontato i racconti di queste esperienze con i significati che alla lettura attribuiscono gli “addetti ai lavori”. Le differenze sono sostanziali: mentre insegnanti, bibliotecari, editori e persino scrittori parlano della lettura come uno strumento di supporto all'apprendimento ed allo sviluppo di competenze i lettori, di qualsiasi estrazione culturale e di qualsiasi età, parlano soprattutto dell'apertura di altri mondi possibili, dell'attribuzione di senso e significato alla propria esperienza e di una migliore comprensione della stessa. volume tascabile a stampa
Leggere per vivere in tempi incerti
BATINI, Federico
2010
Abstract
In occasione della seconda giornata nazionale LaAV (Letture ad Alta Voce), ad Arezzo Festival, Nausika ospita, per una “lezione popolare” sulla lettura Michèle Petit, straordinaria antropologa autrice di numerose ricerche sull'esperienza della lettura. I risultati dei suoi lavori suscitano l'interesse di un pubblico molto vasto, Michèle Petit si è, infatti, interessata non soltanto alle opinioni “di settore”, ma soprattutto a quelle di chi fa della lettura un'esperienza viva. Michèle Petit ha intervistato, negli anni, moltissime persone di ogni età, soprattutto provenienti da ambienti privi di una forte connotazione culturale (culturalmente deprivati, si sarebbe detto una volta) ed ha confrontato i racconti di queste esperienze con i significati che alla lettura attribuiscono gli “addetti ai lavori”. Le differenze sono sostanziali: mentre insegnanti, bibliotecari, editori e persino scrittori parlano della lettura come uno strumento di supporto all'apprendimento ed allo sviluppo di competenze i lettori, di qualsiasi estrazione culturale e di qualsiasi età, parlano soprattutto dell'apertura di altri mondi possibili, dell'attribuzione di senso e significato alla propria esperienza e di una migliore comprensione della stessa. volume tascabile a stampaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.