Nell’ Umbria è presente una ampia variabilità litologica e geomorfologica: i litotipi calcarei delle strutture appenniniche bordano la regione verso est mentre quelli silico-clastici affiorano nella porzione occidentale; nell’area sud-occidentale invece sono presenti rocce ignee mentre, da N verso S, si sviluppa una delle più grandi depressioni intermontane umbre rappresentata dal lago Tiberino che ha permesso la sedimentazione di importanti spessori di depositi fluvio-lacustri. E’ interessante notare come la memoria “storica” dei passati paesaggi geologici si evinca anche dall’ edificato urbano più antico che racconta attraverso le mura di cinta, i monumenti ma più spesso le semplici abitazioni il primo paesaggio di cui gli abitanti dei luoghi hanno fruito come materiale da costruzione. Nasce così il centro abitato di Città della Pieve si staglia al top del delta del paleo-Nestore che ha fornito la materia prima per costruire muri e palazzi; la etrusca Orvieto che prende dalla piastra tufacea della sua “mesa” la roccia per costruire la città epigea e le tombe al di fuori delle mura cittadine. Anche le tombe estrusche dell’ipogeo del Volumni, ubicate nella parte medio-distale del paleodelta del F.Tevere, sono situate in ambienti scavati all’interno dei depositi deltizi. La bella Civita, “città che muore”, presso Bagnoregio è costruita della pietra basaltica che la ospita, mentre l’antica Carsulae presso Terni si fregia nel suo antico sviluppo urbano dei calcari e dei travertini della struttura dei M. Martani; infine la famosa città di Assisi che appare “rosea” perchè edificata, da sempre, con la scaglia rosata della Serie umbro-marchigiana. Questi esempi rappresentano solo alcune delle realtà litologico-archeologiche presenti nel tessuto urbano delle città dell’Umbria. Le vicende geologiche ed il conseguente modellato superficiale dei luoghi ha decisamente condizionato non solo la l’ubicazione delle città ma anche la loro tipologia edilizia che si è avvalsa, quasi sempre, dei materiali “autoctoni” che la storia geologico-geomorfologica, attraverso il tempo, ha trasmesso assegnando loro, allo stesso tempo, un importante valore scientifico e culturale.

La “memoria” geologico-geomorfologica in alcune città dell’Umbria e dintorni attraverso i materiali dell’ antico edificato urbano

GREGORI, Lucilia
2006

Abstract

Nell’ Umbria è presente una ampia variabilità litologica e geomorfologica: i litotipi calcarei delle strutture appenniniche bordano la regione verso est mentre quelli silico-clastici affiorano nella porzione occidentale; nell’area sud-occidentale invece sono presenti rocce ignee mentre, da N verso S, si sviluppa una delle più grandi depressioni intermontane umbre rappresentata dal lago Tiberino che ha permesso la sedimentazione di importanti spessori di depositi fluvio-lacustri. E’ interessante notare come la memoria “storica” dei passati paesaggi geologici si evinca anche dall’ edificato urbano più antico che racconta attraverso le mura di cinta, i monumenti ma più spesso le semplici abitazioni il primo paesaggio di cui gli abitanti dei luoghi hanno fruito come materiale da costruzione. Nasce così il centro abitato di Città della Pieve si staglia al top del delta del paleo-Nestore che ha fornito la materia prima per costruire muri e palazzi; la etrusca Orvieto che prende dalla piastra tufacea della sua “mesa” la roccia per costruire la città epigea e le tombe al di fuori delle mura cittadine. Anche le tombe estrusche dell’ipogeo del Volumni, ubicate nella parte medio-distale del paleodelta del F.Tevere, sono situate in ambienti scavati all’interno dei depositi deltizi. La bella Civita, “città che muore”, presso Bagnoregio è costruita della pietra basaltica che la ospita, mentre l’antica Carsulae presso Terni si fregia nel suo antico sviluppo urbano dei calcari e dei travertini della struttura dei M. Martani; infine la famosa città di Assisi che appare “rosea” perchè edificata, da sempre, con la scaglia rosata della Serie umbro-marchigiana. Questi esempi rappresentano solo alcune delle realtà litologico-archeologiche presenti nel tessuto urbano delle città dell’Umbria. Le vicende geologiche ed il conseguente modellato superficiale dei luoghi ha decisamente condizionato non solo la l’ubicazione delle città ma anche la loro tipologia edilizia che si è avvalsa, quasi sempre, dei materiali “autoctoni” che la storia geologico-geomorfologica, attraverso il tempo, ha trasmesso assegnando loro, allo stesso tempo, un importante valore scientifico e culturale.
2006
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