Negli ultimi anni, le tecniche di coltura in vitro sono state sempre più diffusamente impiegate in campo vivaistico per la rapida propagazione massale di piante sane e geneticamente rispondenti, per la diffusione e lo scambio di materiale vegetale, oltre che in programmi di miglioramento genetico, di risanamento e di salvaguardia del germoplasma. Tuttavia, il ricorso a materiale micropropagato, prodotto in condizioni di asepsi, poco maneggevole ed inadatto alle consuete pratiche di stoccaggio e di trasporto, sottoposto a rischio di deperimento o danneggiamento durante la movimentazione, sembra presentare dei limiti, soprattutto di tipo economico. A tale proposito, una nuova tecnologia, in grado di riunire in un unico prodotto i vantaggi della propagazione in vitro e la semplicità di manipolazione e conservazione che caratterizzano i semi gamici, risulta quella dell'incapsulamento di propaguli vitro-derivati (embrioni somatici, microbulbi, protocormi, frammenti di radici o di rizomi, apici meristematìci o microtalee, cioè porzioni uninodali dotate di gemme ascellari o di gemma apicale), che, mediante un processo di gelificazione per scambio ionico tra un agente incapsulante (alginato di sodio), disciolto in una formulazione nutritiva (endosperma artificiale), e un agente complessante (cloruro di calcio), rimangono racchiusi in una matrice avente duplice funzione: trofica e protettiva. Dagli studi più recenti, condotti presso il Laboratorio di colture in vitro del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia, è emersa la possibilità di ottenere due tipologie di prodotto finale: trattasi di capsule e semi sintetici.
Seme sintetico negli agrumi.
MICHELI, Maurizio;STANDARDI, Alvaro
2011
Abstract
Negli ultimi anni, le tecniche di coltura in vitro sono state sempre più diffusamente impiegate in campo vivaistico per la rapida propagazione massale di piante sane e geneticamente rispondenti, per la diffusione e lo scambio di materiale vegetale, oltre che in programmi di miglioramento genetico, di risanamento e di salvaguardia del germoplasma. Tuttavia, il ricorso a materiale micropropagato, prodotto in condizioni di asepsi, poco maneggevole ed inadatto alle consuete pratiche di stoccaggio e di trasporto, sottoposto a rischio di deperimento o danneggiamento durante la movimentazione, sembra presentare dei limiti, soprattutto di tipo economico. A tale proposito, una nuova tecnologia, in grado di riunire in un unico prodotto i vantaggi della propagazione in vitro e la semplicità di manipolazione e conservazione che caratterizzano i semi gamici, risulta quella dell'incapsulamento di propaguli vitro-derivati (embrioni somatici, microbulbi, protocormi, frammenti di radici o di rizomi, apici meristematìci o microtalee, cioè porzioni uninodali dotate di gemme ascellari o di gemma apicale), che, mediante un processo di gelificazione per scambio ionico tra un agente incapsulante (alginato di sodio), disciolto in una formulazione nutritiva (endosperma artificiale), e un agente complessante (cloruro di calcio), rimangono racchiusi in una matrice avente duplice funzione: trofica e protettiva. Dagli studi più recenti, condotti presso il Laboratorio di colture in vitro del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia, è emersa la possibilità di ottenere due tipologie di prodotto finale: trattasi di capsule e semi sintetici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.