Globalizzazione, nomadicità, un'epoca nella quale cambiamento, flessibilità e mobilità sono parole all'ordine del giorno, intorno alle quali si è costruita una nuova retorica della formazione e della professionalità. Il lavoro diventa "i lavori", le storie personali si intrecciano, si complicano, i riti di passaggio si sfaldano, si perdono i riferimenti certi. In un momento storico nel quale le conoscenze crescono su se stesse e si diffondono con velocità inaudita si impone una riflessione sulla propria identità: identità personale, professionale, formativa, sociale. Quale mezzo migliore della narrazione che costruisce significati e non li spiega? Gli interventi di orientamento hanno come obiettivo l'empowerment del soggetto, le metodologie sono molteplici, ma spesso non sono centrate sulla peculiarità individuale. Questo libro assume questa prospettiva: fare orientamento significa innanzitutto riflettere sulla propria identità, costruire significati, progettare progettandosi. L'orientamento non può più limitarsi ad un'ottica informativa, né ridursi ad una generica prospettiva attitudinale e/o motivazionale. Il testo si propone, nel quadro di una contestualizzazione teorica, di narrare alcune esperienze, di suggerire percorsi e materiali per l'utilizzo di una nuova metodologia di orientamento: l'orientamento narrativo che fa riferimento ai paradigmi della pedagogia narrativa, della riflessività e dell'autobiografia.
Per un orientamento narrativo
BATINI, Federico;
2000
Abstract
Globalizzazione, nomadicità, un'epoca nella quale cambiamento, flessibilità e mobilità sono parole all'ordine del giorno, intorno alle quali si è costruita una nuova retorica della formazione e della professionalità. Il lavoro diventa "i lavori", le storie personali si intrecciano, si complicano, i riti di passaggio si sfaldano, si perdono i riferimenti certi. In un momento storico nel quale le conoscenze crescono su se stesse e si diffondono con velocità inaudita si impone una riflessione sulla propria identità: identità personale, professionale, formativa, sociale. Quale mezzo migliore della narrazione che costruisce significati e non li spiega? Gli interventi di orientamento hanno come obiettivo l'empowerment del soggetto, le metodologie sono molteplici, ma spesso non sono centrate sulla peculiarità individuale. Questo libro assume questa prospettiva: fare orientamento significa innanzitutto riflettere sulla propria identità, costruire significati, progettare progettandosi. L'orientamento non può più limitarsi ad un'ottica informativa, né ridursi ad una generica prospettiva attitudinale e/o motivazionale. Il testo si propone, nel quadro di una contestualizzazione teorica, di narrare alcune esperienze, di suggerire percorsi e materiali per l'utilizzo di una nuova metodologia di orientamento: l'orientamento narrativo che fa riferimento ai paradigmi della pedagogia narrativa, della riflessività e dell'autobiografia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.