Tisane e infusi di semi di finocchio (Foeniculum vulgare Mill.) nella var. dulce (finocchio dolce) sono utilizzate nella medicina tradizionale di popoli Europei ed Asiatici per la prevenzione della flautolenza e delle coliche del lattante. Gli effetti farmacologici dei semi di finocchio sono stati attribuiti ai numerosi componenti dell’olio essenziale tra i quali l’estragolo, un alchenilbenzene che ha recentemente richiamato l’attenzione della comunità scientifica in quanto è risultato essere cancerogeno a livello epatico in roditori trattati con elevate concentrazioni. A nostra conoscenza, però, non esistono dati in letteratura condotti su cellule di derivazione umana o studi epidemiologici che possano confermare la cancerogenicità osservata nell’animale da esperimento. Lo scopo del presente lavoro è quello di contribuire alle conoscenze circa la capacità di indurre citotossicità, apoptosi e genotossicità della polvere impalpabile (PI) di semi di finocchio dolce e del composto puro estragolo nei confronti di una linea cellulare umana stabilizzata di derivazione epatica HepG2. A tale scopo sono state analizzate tre concentrazione scalari dei composti allo studio (rispettivamente 40.00, 20.00 e 10.00 µg/ml per la PI dei semi di finocchio e 84.55, 42.28 e 21.14 µg/ml per estragolo) scelte sulla base della massima solubilità dei campioni. Cellule HepG2 in fase esponenziale di crescita sono state trattate per 4 ore con i composti allo studio, le prove sono state ripetute in triplicato ed in ogni set sperimentale sono stati inclusi idonei controlli negativi e positivi. La citotossicità è stata valutata con il test MTT, lo studio dell’apoptosi (nelle sue fasi precoci) è stato effettuato valutando la depolarizzazione della membrana mitocondriale attraverso la marcatura con la sonda cationica lipofilica JC-1, mentre la genotossicità è stata valutata con il test della cometa in condizioni alcaline che evidenzia la capacità di uno xenobiotico di indurre danno primario al DNA inteso come rotture del singolo o del doppio filamento della catena fosfodiesterica. I risultati ottenuti hanno mostrato che la PI di semi di finocchio ed estragolo non esercitano, nelle condizioni sperimentali applicate, né azione citotossica né azione genotossica nei confronti di cellule HepG2. Lo studio delle capacità apoptotiche ha dato, invece, risultati diversi: la PI dei semi di finocchio non ha indotto la depolarizzazione mitocondriale legata alle fasi iniziali della apoptosi a nessuna delle concentrazioni testate, mentre circa il 15% di cellule trattate con la concentrazione più elevata di estragolo sono risultate in apoptosi precoce.

Contributo al safety assessment dei semi di finocchio dolce e dell’estragolo: citotossicità, apoptosi e genotossicità in cellule umane HepG2

VILLARINI, Milena;FATIGONI, Cristina;MORETTI, Massimo;PAGIOTTI, Rita
2011

Abstract

Tisane e infusi di semi di finocchio (Foeniculum vulgare Mill.) nella var. dulce (finocchio dolce) sono utilizzate nella medicina tradizionale di popoli Europei ed Asiatici per la prevenzione della flautolenza e delle coliche del lattante. Gli effetti farmacologici dei semi di finocchio sono stati attribuiti ai numerosi componenti dell’olio essenziale tra i quali l’estragolo, un alchenilbenzene che ha recentemente richiamato l’attenzione della comunità scientifica in quanto è risultato essere cancerogeno a livello epatico in roditori trattati con elevate concentrazioni. A nostra conoscenza, però, non esistono dati in letteratura condotti su cellule di derivazione umana o studi epidemiologici che possano confermare la cancerogenicità osservata nell’animale da esperimento. Lo scopo del presente lavoro è quello di contribuire alle conoscenze circa la capacità di indurre citotossicità, apoptosi e genotossicità della polvere impalpabile (PI) di semi di finocchio dolce e del composto puro estragolo nei confronti di una linea cellulare umana stabilizzata di derivazione epatica HepG2. A tale scopo sono state analizzate tre concentrazione scalari dei composti allo studio (rispettivamente 40.00, 20.00 e 10.00 µg/ml per la PI dei semi di finocchio e 84.55, 42.28 e 21.14 µg/ml per estragolo) scelte sulla base della massima solubilità dei campioni. Cellule HepG2 in fase esponenziale di crescita sono state trattate per 4 ore con i composti allo studio, le prove sono state ripetute in triplicato ed in ogni set sperimentale sono stati inclusi idonei controlli negativi e positivi. La citotossicità è stata valutata con il test MTT, lo studio dell’apoptosi (nelle sue fasi precoci) è stato effettuato valutando la depolarizzazione della membrana mitocondriale attraverso la marcatura con la sonda cationica lipofilica JC-1, mentre la genotossicità è stata valutata con il test della cometa in condizioni alcaline che evidenzia la capacità di uno xenobiotico di indurre danno primario al DNA inteso come rotture del singolo o del doppio filamento della catena fosfodiesterica. I risultati ottenuti hanno mostrato che la PI di semi di finocchio ed estragolo non esercitano, nelle condizioni sperimentali applicate, né azione citotossica né azione genotossica nei confronti di cellule HepG2. Lo studio delle capacità apoptotiche ha dato, invece, risultati diversi: la PI dei semi di finocchio non ha indotto la depolarizzazione mitocondriale legata alle fasi iniziali della apoptosi a nessuna delle concentrazioni testate, mentre circa il 15% di cellule trattate con la concentrazione più elevata di estragolo sono risultate in apoptosi precoce.
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