Per gli scrittori la patria può essere una lingua, una memoria, una storia individuale o collettiva, il proprio corpo, il dolore che si portano dietro, la rimozione del passato e il vuoto che ne deriva. Che relazione i poeti e gli scrittori cosidetti migranti stabiliscono con il luogo e con la lingua in cui vivono? Questo saggio affronta tali questioni a partire dalla breve analisi di tre autori stranieri che hanno scelto la lingua italiana come lingua letteraria: Julio Monteiro Martins, Gladys Basagoitia Dazza e Helga Schneider.

O lugar e a língua

DE OLIVEIRA, Vera Lucia
2009

Abstract

Per gli scrittori la patria può essere una lingua, una memoria, una storia individuale o collettiva, il proprio corpo, il dolore che si portano dietro, la rimozione del passato e il vuoto che ne deriva. Che relazione i poeti e gli scrittori cosidetti migranti stabiliscono con il luogo e con la lingua in cui vivono? Questo saggio affronta tali questioni a partire dalla breve analisi di tre autori stranieri che hanno scelto la lingua italiana come lingua letteraria: Julio Monteiro Martins, Gladys Basagoitia Dazza e Helga Schneider.
2009
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/41662
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact