Con Godard, la telecamera scende in strada, in mezzo ai passanti e l’effetto di questa maniera assolutamente nuova di fare cinema è la straordinaria libertà del dialogo e l’innovazione di dettagli appartenenti alla quotidianità. La discontinuità diventa la regola, la lingua di tutti i giorni irrompe nell’universo dinamico, multiforme e poliedrico della Settima Arte e la colonna sonora fa spazio ai rumori che invadono e definiscono la realtà circostante. L’obiettivo è raggiunto: rompere con la tradizione e mostrare che tutto è permesso. Con il cinema di Godard, si entra così all’improvviso nella società dell’incomunicabilità, nella società odierna che è la nostra. E non è forse vero che oggi, ognuno di noi, credendo di parlare agli altri, parla solo a se stesso? Non è forse vero che il dialogo è diventato soltanto un assordante monologo che nessuno ascolta più?
Le dialogue dans le cinéma de Jean-Luc Godard
VINTI, Claudio
2008
Abstract
Con Godard, la telecamera scende in strada, in mezzo ai passanti e l’effetto di questa maniera assolutamente nuova di fare cinema è la straordinaria libertà del dialogo e l’innovazione di dettagli appartenenti alla quotidianità. La discontinuità diventa la regola, la lingua di tutti i giorni irrompe nell’universo dinamico, multiforme e poliedrico della Settima Arte e la colonna sonora fa spazio ai rumori che invadono e definiscono la realtà circostante. L’obiettivo è raggiunto: rompere con la tradizione e mostrare che tutto è permesso. Con il cinema di Godard, si entra così all’improvviso nella società dell’incomunicabilità, nella società odierna che è la nostra. E non è forse vero che oggi, ognuno di noi, credendo di parlare agli altri, parla solo a se stesso? Non è forse vero che il dialogo è diventato soltanto un assordante monologo che nessuno ascolta più?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.