Il saggio analizza le attuali soluzioni legislative al problema dell’inquinamento atmosferico derivante da attività industriali. Più in particolare, partendo dalle disposizioni del codice dell’ambiente, vengono esaminate le due diverse risposte dell’ordinamento, sintetizzabili, rispettivamente, in un «approccio settoriale» e in un «approccio integrato» al fenomeno. Alla prima delle due categorie sono ricondotti i procedimenti autorizzatori regolamentati dalla parte quinta del codice dell’ambiente; lo studio del c.d. «approccio integrato» si sostanzia invece nell’esame dell’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.). In entrambi i casi, l’analisi si concentra sulle problematiche del modello autorizzatorio quale strumento cui è affidato il bilanciamento fra le esigenze dell’ambiente e dell’ «industria», nell’obiettivo di escludere soluzioni “assolutizzanti” che rendano l’ ambiente un mero ostacolo all’accesso al mercato degli operatori economici o, al contrario, antepongano le ragioni del solo sviluppo alle esigenze di tutela della salubrità dell’aria. Il saggio si sofferma sui singoli procedimenti amministrativi, cercando, in conclusione, di compiere un sintetico bilancio sulle scelte del legislatore nazionale. L’«approccio settoriale» così come quello «integrato» rivelano la funzionalità e l’adeguatezza del modello autorizzatorio nella regolamentazione del rapporto fra ambiente e industria. In una disciplina fortemente caratterizzata dalla commistione fra tecnica e diritto, emerge però la scarsa capacità dei contenuti delle norme del codice di garantire un’azione amministrativa efficace nella prevenzione e riduzione dell’inquinamento atmosferico. In questo contesto, il rischio complessivo è un arretramento verso rimedi solo sanzionatori, lontani dalla logica di prevenzione e sostenibilità che ispira l’intero apparato del codice, traducendo, ancora una volta, l’ambiente ed i corrispondenti procedimenti amministrativi in un (ulteriore) ostacolo per l’accesso delle imprese al mercato.

La disciplina dell’inquinamento atmosferico da attività industriali nel Codice dell’ambiente

GIUSTI, ANNALISA
2011

Abstract

Il saggio analizza le attuali soluzioni legislative al problema dell’inquinamento atmosferico derivante da attività industriali. Più in particolare, partendo dalle disposizioni del codice dell’ambiente, vengono esaminate le due diverse risposte dell’ordinamento, sintetizzabili, rispettivamente, in un «approccio settoriale» e in un «approccio integrato» al fenomeno. Alla prima delle due categorie sono ricondotti i procedimenti autorizzatori regolamentati dalla parte quinta del codice dell’ambiente; lo studio del c.d. «approccio integrato» si sostanzia invece nell’esame dell’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.). In entrambi i casi, l’analisi si concentra sulle problematiche del modello autorizzatorio quale strumento cui è affidato il bilanciamento fra le esigenze dell’ambiente e dell’ «industria», nell’obiettivo di escludere soluzioni “assolutizzanti” che rendano l’ ambiente un mero ostacolo all’accesso al mercato degli operatori economici o, al contrario, antepongano le ragioni del solo sviluppo alle esigenze di tutela della salubrità dell’aria. Il saggio si sofferma sui singoli procedimenti amministrativi, cercando, in conclusione, di compiere un sintetico bilancio sulle scelte del legislatore nazionale. L’«approccio settoriale» così come quello «integrato» rivelano la funzionalità e l’adeguatezza del modello autorizzatorio nella regolamentazione del rapporto fra ambiente e industria. In una disciplina fortemente caratterizzata dalla commistione fra tecnica e diritto, emerge però la scarsa capacità dei contenuti delle norme del codice di garantire un’azione amministrativa efficace nella prevenzione e riduzione dell’inquinamento atmosferico. In questo contesto, il rischio complessivo è un arretramento verso rimedi solo sanzionatori, lontani dalla logica di prevenzione e sostenibilità che ispira l’intero apparato del codice, traducendo, ancora una volta, l’ambiente ed i corrispondenti procedimenti amministrativi in un (ulteriore) ostacolo per l’accesso delle imprese al mercato.
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