L’indice annuale di aggressività delle piogge R, proprio perché nella sua definizione coinvolge l’energia cinetica e la massima intensità della precipitazione di durata 30 minuti, costituisce un riferimento importante per individuare le zone a maggior rischio erosivo. La conoscenza della distribuzione spaziale del suo valore medio annuo e della successione temporale dell’indice per singoli eventi (Re) è di notevole importanza sia per la pianificazione di azioni di difesa del suolo a scala regionale nel lungo periodo, sia per seguire l’evoluzione dei processi erosivi che si svolgono in tempi relativamente brevi. Inoltre, quando la carenza di dati pedologici, morfologici e colturali non consente di effettuare analisi più dettagliate, rappresenta spesso l’unico strumento per individuare le aree maggiormente soggette a fenomeni erosivi. All’importanza della determinazione dei valori di erosività della pioggia fa riscontro, oltre alla laboriosità della procedura originale di calcolo, la difficoltà nel reperire i numerosi dati necessari. In letteratura sono quindi disponibili modelli di stima di R (o Re) tramite variabili climatiche più facilmente reperibili. Nel lavoro è stata effettuata un’analisi finalizzata alla definizione in Umbria di modelli semplificati per la stima di Re in cui la variabile indipendente è l’altezza di pioggia dell’evento stesso, he, o, in alternativa, l’altezza di pioggia giornaliera. La relazione di potenza tra Re e he che tiene conto della variabilità solo temporale sia del parametro che del fattore di scala, è risultata quella in grado di fornire le migliori stime dell’indice di erosività alla scala spaziale regionale ed alla scala temporale media annuale, di periodo secco ed umido ed alla scala mensile. Alla scala spaziale di stazione e temporale media annuale invece il modello migliore è risultato quello in cui la variabilità temporale è riferita ai periodi secco ed umido e quella spaziale, quando possibile, è riferibile ad aree omogenee (per i coefficienti del modello) opportunamente definite. Tutti i modelli, anche quelli più semplici in cui viene trascurata la variabilità spazio-temporale del parametro forniscono, comunque stime ragionevolmente accurate. Inoltre le mappe di isoerosività ottenute interpolando a livello regionale i valori di R alla scala temporali annuale, sono state confrontate con quelle rilevate mediante l’applicazione della procedura RUSLE.
DEFINIZIONE DI MODELLI SEMPLIFICATI PER LA STIMA DELL’INDICE DI EROSIVITÀ DELLA PIOGGIA E CURVE DI ISOEROSIVITÀ PER LA REGIONE UMBRIA
TODISCO, Francesca
;VERGNI, LORENZOMembro del Collaboration Group
;
2010
Abstract
L’indice annuale di aggressività delle piogge R, proprio perché nella sua definizione coinvolge l’energia cinetica e la massima intensità della precipitazione di durata 30 minuti, costituisce un riferimento importante per individuare le zone a maggior rischio erosivo. La conoscenza della distribuzione spaziale del suo valore medio annuo e della successione temporale dell’indice per singoli eventi (Re) è di notevole importanza sia per la pianificazione di azioni di difesa del suolo a scala regionale nel lungo periodo, sia per seguire l’evoluzione dei processi erosivi che si svolgono in tempi relativamente brevi. Inoltre, quando la carenza di dati pedologici, morfologici e colturali non consente di effettuare analisi più dettagliate, rappresenta spesso l’unico strumento per individuare le aree maggiormente soggette a fenomeni erosivi. All’importanza della determinazione dei valori di erosività della pioggia fa riscontro, oltre alla laboriosità della procedura originale di calcolo, la difficoltà nel reperire i numerosi dati necessari. In letteratura sono quindi disponibili modelli di stima di R (o Re) tramite variabili climatiche più facilmente reperibili. Nel lavoro è stata effettuata un’analisi finalizzata alla definizione in Umbria di modelli semplificati per la stima di Re in cui la variabile indipendente è l’altezza di pioggia dell’evento stesso, he, o, in alternativa, l’altezza di pioggia giornaliera. La relazione di potenza tra Re e he che tiene conto della variabilità solo temporale sia del parametro che del fattore di scala, è risultata quella in grado di fornire le migliori stime dell’indice di erosività alla scala spaziale regionale ed alla scala temporale media annuale, di periodo secco ed umido ed alla scala mensile. Alla scala spaziale di stazione e temporale media annuale invece il modello migliore è risultato quello in cui la variabilità temporale è riferita ai periodi secco ed umido e quella spaziale, quando possibile, è riferibile ad aree omogenee (per i coefficienti del modello) opportunamente definite. Tutti i modelli, anche quelli più semplici in cui viene trascurata la variabilità spazio-temporale del parametro forniscono, comunque stime ragionevolmente accurate. Inoltre le mappe di isoerosività ottenute interpolando a livello regionale i valori di R alla scala temporali annuale, sono state confrontate con quelle rilevate mediante l’applicazione della procedura RUSLE.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.