Lo studio cerca di definire quali sono i caratteri specifici della storiografia bottiana nel confronto tra le due opere maggiori, la "Storia della guerra dell’independenza americana" (1809) e la "Storia d’Italia dal 1789 al 1814" (1824). Si tratta di due testi che hanno costituito il racconto e quindi la memoria storica delle due grandi rivoluzioni settecentesche, quella americana e quella francese, presso le generazioni del risorgimento che fecero la “rivoluzione italiana”. Con estrema sicurezza, unico tra i suoi contemporanei, Botta insomma affrontò direttamente i due eventi cruciali della modernità, ma lo fece adottando paradossalmente una lingua che rappresenta il punto di vista del passato italiano. Vi è quindi in Botta un’estrema consapevolezza critica della rilevanza culturale della sua operazione, e del ruolo civile che assumeva su di sè, nel fare i conti con la modernità. L’analisi delle due opere procede focalizzando alcuni aspetti fondamentali (idea di storia come necessità; un’ideologia “reazionaria” sui generis modellata su alcune riflessione machiavelliana; rapporto tra concezione della storia e scelte linguistiche; il ruolo delle masse e quello degli individui; caratteri stilistici, retorici della prosa). Viene sottolineato come in Botta avvenga un paradossale contrasto tra lo storico, che segue l’andamento e la progressione dei fatti nella loro necessità ineluttabile e nella loro tendenza a “corrompersi”; e il politico, che aspira viceversa a riformarli e contrastarli con un’azione volontaria, riportandoli alla loro purezza originaria. Un’analisi specifica è dedicata in particolare al confronto tra le figure di George Washington e Napoleone Buonaparte, tra il condottiero repubblicano che compiuta la sua missione ritorna senza alcun vantaggio personale alla vita privata, e l’originalissimo (anche in senso dell’interpretazione storica) Buonaparte della Storia d’Italia, personaggio degno di un’opera letteraria, oltre che storica e politica, e personaggio paradossalmente romantico, pur nelle pagine di un autore per definizione antiromantico.

La storiografia di Botta. Dalla "Storia" americana alla "Storia" italiana

Casini, Simone
2010

Abstract

Lo studio cerca di definire quali sono i caratteri specifici della storiografia bottiana nel confronto tra le due opere maggiori, la "Storia della guerra dell’independenza americana" (1809) e la "Storia d’Italia dal 1789 al 1814" (1824). Si tratta di due testi che hanno costituito il racconto e quindi la memoria storica delle due grandi rivoluzioni settecentesche, quella americana e quella francese, presso le generazioni del risorgimento che fecero la “rivoluzione italiana”. Con estrema sicurezza, unico tra i suoi contemporanei, Botta insomma affrontò direttamente i due eventi cruciali della modernità, ma lo fece adottando paradossalmente una lingua che rappresenta il punto di vista del passato italiano. Vi è quindi in Botta un’estrema consapevolezza critica della rilevanza culturale della sua operazione, e del ruolo civile che assumeva su di sè, nel fare i conti con la modernità. L’analisi delle due opere procede focalizzando alcuni aspetti fondamentali (idea di storia come necessità; un’ideologia “reazionaria” sui generis modellata su alcune riflessione machiavelliana; rapporto tra concezione della storia e scelte linguistiche; il ruolo delle masse e quello degli individui; caratteri stilistici, retorici della prosa). Viene sottolineato come in Botta avvenga un paradossale contrasto tra lo storico, che segue l’andamento e la progressione dei fatti nella loro necessità ineluttabile e nella loro tendenza a “corrompersi”; e il politico, che aspira viceversa a riformarli e contrastarli con un’azione volontaria, riportandoli alla loro purezza originaria. Un’analisi specifica è dedicata in particolare al confronto tra le figure di George Washington e Napoleone Buonaparte, tra il condottiero repubblicano che compiuta la sua missione ritorna senza alcun vantaggio personale alla vita privata, e l’originalissimo (anche in senso dell’interpretazione storica) Buonaparte della Storia d’Italia, personaggio degno di un’opera letteraria, oltre che storica e politica, e personaggio paradossalmente romantico, pur nelle pagine di un autore per definizione antiromantico.
2010
9788842095330
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/919348
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