Nella sentenza 20 luglio 2001 la Corte di Strasburgo censura l’operato della giustizia italiana in un caso di attribuzione di efficacia civile a sentenza ecclesiastica di nullità matrimoniale, reputando che nel corso del processo canonico fosse stato violato il diritto di difesa delle parti e non fosse dunque consentita, a termini della Convenzione, la delibazione della relativa decisione. La pronuncia è di particolare interesse in quanto nella considerazione del procedimento ecclesiastico e della sentenza che ne consegue si occupa, almeno indirettamente, di atti provenienti da soggetto che non figura fra i firmatari della Convenzione, mentre nel merito pare accogliere censure, sollevate da parte ricorrente, aventi ad oggetto pretese violazioni della normativa processuale canonica che tuttavia non risultano adeguatamente dimostrate, affermando un'esigenza di tutela delle parti nel processo già sottolineata dalla Corte Costituzionale italiana nella sentenza n. 18/82 e fatta propria dalla nuova normativa concordataria tra Chiesa cattolica e Repubblica italiana.
Il diritto di difesa come limite all’efficacia civile delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale (Nota a Corte europea dei diritti dell’uomo, 20.7.01, Pellegrini c. Italia, ricorso n. 30882/96)
CANONICO, Marco
2012
Abstract
Nella sentenza 20 luglio 2001 la Corte di Strasburgo censura l’operato della giustizia italiana in un caso di attribuzione di efficacia civile a sentenza ecclesiastica di nullità matrimoniale, reputando che nel corso del processo canonico fosse stato violato il diritto di difesa delle parti e non fosse dunque consentita, a termini della Convenzione, la delibazione della relativa decisione. La pronuncia è di particolare interesse in quanto nella considerazione del procedimento ecclesiastico e della sentenza che ne consegue si occupa, almeno indirettamente, di atti provenienti da soggetto che non figura fra i firmatari della Convenzione, mentre nel merito pare accogliere censure, sollevate da parte ricorrente, aventi ad oggetto pretese violazioni della normativa processuale canonica che tuttavia non risultano adeguatamente dimostrate, affermando un'esigenza di tutela delle parti nel processo già sottolineata dalla Corte Costituzionale italiana nella sentenza n. 18/82 e fatta propria dalla nuova normativa concordataria tra Chiesa cattolica e Repubblica italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.