I tumori colorettali sono relativamente comuni nel cane; sebbene nella maggior parte dei casi tali tumori abbiano andamento benigno, a volte possono progredire a carcinoma invasivo. Nell’uomo è nota la progressione delle neoplasie colorettali da iperplasia-displasia, ad adenoma, carcinoma in situ ed invasivo; tra i parametri istomorfologici utilizzati per prevedere tale progressione sono entità dell’infiltrazione leucocitaria totale e delle singole tipologie di cellule infiammatorie; in particolare la presenza di eosinofili e mastociti sembra avere significato prognostico. Scopo del lavoro è una indagine retrospettiva sui tumori colorettali del cane per valutare presenza, entità e tipologia dell’infiltrato leucocitario, e correlarlo all’evoluzione della malattia. Sono stati rivalutate 26 neoformazioni provenienti da colon e retto; la maggior parte dei campioni era rappresentato biopsie escissionali di lesioni polipoidi asportate tramite polipectomia (20/26); in 5 casi i campioni erano rappresentati biopsie incisionali prelevate per via endoscopica, ed in un solo caso da una sezione transmurale prelevata tramite celiotomia. Una lesione è stata classificata come polipo, 8 come adenoma e 17 come adenocarcinomi (in situ/invasivi). L’infiltrato infiammatorio è risultato intenso in 11 casi, moderato in 9 casi, lieve in 5 casi e assente in 1 caso. La tipologia di leucociti presenti andava da una prevalenza di granulociti eosinofili (8 casi) o di linfociti/plasmacellule (11 casi), con infiltrato infiammatorio misto (linfociti, plasmacellule, granulociti neutrofili ed eosinofili) nei restanti 6 casi. Erano disponibili dati sull’evoluzione della malattia in 17 casi; tra questi la prognosi è risultata favorevole in 12 casi (no recidiva/progressione ad un anno), mentre in 5 casi ha presentato un andamento sfavorevole (recidiva locale, infiltrazione profonda, metastasi). I dati raccolti non consentono una adeguata valutazione del significato prognostico che l’infiltrazione leucocitaria, in particolare eosinofilica, potrebbe avere nella storia naturale dei tumori anorettali del cane; tuttavia il comune riscontro di un intenso infiltrato leucocitario, ed eosinofilico in particolare, pone interrogativi sul possibile significato che queste cellule potrebbero avere sia nell’insorgenza che nell’evoluzione delle lesioni epiteliali proliferative intestinali del cane.

POSSIBILE SIGNIFICATO PROGNOSTICO DELL’INFILTRATOINFIAMMATORIO NEI TUMORI COLORETTALI DEL CANE

LEPRI, Elvio;MECHELLI, Luca;
2011

Abstract

I tumori colorettali sono relativamente comuni nel cane; sebbene nella maggior parte dei casi tali tumori abbiano andamento benigno, a volte possono progredire a carcinoma invasivo. Nell’uomo è nota la progressione delle neoplasie colorettali da iperplasia-displasia, ad adenoma, carcinoma in situ ed invasivo; tra i parametri istomorfologici utilizzati per prevedere tale progressione sono entità dell’infiltrazione leucocitaria totale e delle singole tipologie di cellule infiammatorie; in particolare la presenza di eosinofili e mastociti sembra avere significato prognostico. Scopo del lavoro è una indagine retrospettiva sui tumori colorettali del cane per valutare presenza, entità e tipologia dell’infiltrato leucocitario, e correlarlo all’evoluzione della malattia. Sono stati rivalutate 26 neoformazioni provenienti da colon e retto; la maggior parte dei campioni era rappresentato biopsie escissionali di lesioni polipoidi asportate tramite polipectomia (20/26); in 5 casi i campioni erano rappresentati biopsie incisionali prelevate per via endoscopica, ed in un solo caso da una sezione transmurale prelevata tramite celiotomia. Una lesione è stata classificata come polipo, 8 come adenoma e 17 come adenocarcinomi (in situ/invasivi). L’infiltrato infiammatorio è risultato intenso in 11 casi, moderato in 9 casi, lieve in 5 casi e assente in 1 caso. La tipologia di leucociti presenti andava da una prevalenza di granulociti eosinofili (8 casi) o di linfociti/plasmacellule (11 casi), con infiltrato infiammatorio misto (linfociti, plasmacellule, granulociti neutrofili ed eosinofili) nei restanti 6 casi. Erano disponibili dati sull’evoluzione della malattia in 17 casi; tra questi la prognosi è risultata favorevole in 12 casi (no recidiva/progressione ad un anno), mentre in 5 casi ha presentato un andamento sfavorevole (recidiva locale, infiltrazione profonda, metastasi). I dati raccolti non consentono una adeguata valutazione del significato prognostico che l’infiltrazione leucocitaria, in particolare eosinofilica, potrebbe avere nella storia naturale dei tumori anorettali del cane; tuttavia il comune riscontro di un intenso infiltrato leucocitario, ed eosinofilico in particolare, pone interrogativi sul possibile significato che queste cellule potrebbero avere sia nell’insorgenza che nell’evoluzione delle lesioni epiteliali proliferative intestinali del cane.
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