Nell’ambito della seconda manovra estiva del 2011 di emergenza finanziaria è stata inserita una norma che rovescia i classici rapporti fra normativa statuale e pattuizioni collettive (territoriali o aziendali), consentendo a queste ultime di derogare alla disciplina legislativa. Lo scritto esamina, in via essenziale, l’ambito finalistico e oggettivo della nuova norma e soggetti legittimati alla sua attuazione, valutando che lo scenario prospettato non è quello di un diritto del lavoro “moderno”, ma di un ritorno all’antico, e come tale inammissibile sulla base dei principi costituzionali.

L'art. 8, D.L. n. 138/2011 convertito in L. n. 148/2011: una norma lesiva dei principi del diritto del lavoro

CENTOFANTI, Siro
2011

Abstract

Nell’ambito della seconda manovra estiva del 2011 di emergenza finanziaria è stata inserita una norma che rovescia i classici rapporti fra normativa statuale e pattuizioni collettive (territoriali o aziendali), consentendo a queste ultime di derogare alla disciplina legislativa. Lo scritto esamina, in via essenziale, l’ambito finalistico e oggettivo della nuova norma e soggetti legittimati alla sua attuazione, valutando che lo scenario prospettato non è quello di un diritto del lavoro “moderno”, ma di un ritorno all’antico, e come tale inammissibile sulla base dei principi costituzionali.
2011
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/956983
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