La Commissione Europea, con la Direttiva ErP 2009/125/CE, ha esteso alle aziende che realizzano prodotti che influiscono sul consumo energetico (Energy Related Products) l’obbligo di svolgere attività di ecodesign, ovvero di implementare criteri orientati alla riduzione degli impatti ambientali lungo tutte le fasi del ciclo di vita del bene stesso. In tale ambito è stato condotto uno studio di LCA (Life Cycle Assessment) per quantificare l’impatto ambientale del processo produttivo di una caldaia a pellet ad acqua, al fine di individuare al contempo le fasi maggiormente energivore. La caldaia analizzata ha una potenza di 26 kW ed è prodotta da un’azienda umbra, che ha messo a disposizione i dati per la compilazione dell’inventario. Il ciclo produttivo è stato suddiviso nei processi di taglio, piegatura, saldatura, finitura della lamiera impiegata per la realizzazione della caldaia, mentre i componenti interni (quali ad esempio scambiatore di calore, vaso di espansione, vetro), acquistati da fornitori esterni, sono stati raggruppati in un quinto processo. In un processo separato si è inoltre valutato il bilancio di massa ed energia della fase di impiego della caldaia, assumendo una vita utile di 15 anni. L’unità funzionale rispetto alla quale sono stati riferiti tutti i flussi di massa ed energia è rappresentata da una caldaia ed il metodo di valutazione di impatto ambientale impiegato è l’EcoIndicator 99. I risultati hanno messo in evidenza che la fase di impiego della caldaia costituisce circa il 98% dell’impatto complessivo, mentre, escludendo tale processo, la fase più impattante è rappresentata dalla produzione e trasporto dei componenti (87%). L’analisi dei soli processi svolti all’interno dell’azienda ha evidenziato che la finitura costituisce la fase con l’impatto ecologico preponderante. L’ultima valutazione ha riguardato l’impiego della metodologia CED (Cumulative Energy Demand), mediante la quale si è determinato un consumo di 8.89*103 MJ di energia primaria per la produzione di una singola caldaia.
Analisi del ciclo di vita di una caldaia a pellet
BURATTI, Cinzia;BARBANERA, MARCO;BARTOCCI, PIETRO;FANTOZZI, Francesco
2012
Abstract
La Commissione Europea, con la Direttiva ErP 2009/125/CE, ha esteso alle aziende che realizzano prodotti che influiscono sul consumo energetico (Energy Related Products) l’obbligo di svolgere attività di ecodesign, ovvero di implementare criteri orientati alla riduzione degli impatti ambientali lungo tutte le fasi del ciclo di vita del bene stesso. In tale ambito è stato condotto uno studio di LCA (Life Cycle Assessment) per quantificare l’impatto ambientale del processo produttivo di una caldaia a pellet ad acqua, al fine di individuare al contempo le fasi maggiormente energivore. La caldaia analizzata ha una potenza di 26 kW ed è prodotta da un’azienda umbra, che ha messo a disposizione i dati per la compilazione dell’inventario. Il ciclo produttivo è stato suddiviso nei processi di taglio, piegatura, saldatura, finitura della lamiera impiegata per la realizzazione della caldaia, mentre i componenti interni (quali ad esempio scambiatore di calore, vaso di espansione, vetro), acquistati da fornitori esterni, sono stati raggruppati in un quinto processo. In un processo separato si è inoltre valutato il bilancio di massa ed energia della fase di impiego della caldaia, assumendo una vita utile di 15 anni. L’unità funzionale rispetto alla quale sono stati riferiti tutti i flussi di massa ed energia è rappresentata da una caldaia ed il metodo di valutazione di impatto ambientale impiegato è l’EcoIndicator 99. I risultati hanno messo in evidenza che la fase di impiego della caldaia costituisce circa il 98% dell’impatto complessivo, mentre, escludendo tale processo, la fase più impattante è rappresentata dalla produzione e trasporto dei componenti (87%). L’analisi dei soli processi svolti all’interno dell’azienda ha evidenziato che la finitura costituisce la fase con l’impatto ecologico preponderante. L’ultima valutazione ha riguardato l’impiego della metodologia CED (Cumulative Energy Demand), mediante la quale si è determinato un consumo di 8.89*103 MJ di energia primaria per la produzione di una singola caldaia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.