Rispetto ai paesi occidentali, la relazione uomo-animale in Africa si veste di particolari significati, più concreti perché legati ai bisogni fondamentali dell’uomo, ma ugualmente ricchi di importanza poiché gli animali entrano a fare parte dei riti tribali, qualificano lo status sociale e sono oggetto di razzie tra popolazioni confinanti. La Karamoja, regione poverissima dell’Uganda in cui la sopravvivenza delle persone è strettamente collegata al bestiame, è il contesto dove è stato realizzata questo studio. A 117 abitanti di questa regione (karimojong) è stato somministrato un questionario che indagava aspetti della relazione con l’animale, tra cui: l’importanza affettiva ed il ruolo sociale in famiglia e nel villaggio, l’attribuzione di capacità cognitive e comunicative, la conoscenza del mondo emotivo personale ed il confronto con quello dell’animale. Dallo studio emerge quanto sia stretto il legame che unisce la popolazione agli animali, che li considera come fonte principale di sussistenza ma al contempo degni di rispetto, poiché considerati esseri complessi, capaci di pensare (89,4% degli adulti intervistati), di comunicare (89,4%) e di provare emozioni. Ovunque ci sia un karimojong ci sono animali ma ogni singolo capo è molto più che un semplice animale da accudire, assumendo connotazioni quasi umane. I karimojong riconoscono a tutti gli animali capacità di affrontare situazioni che richiedono forme di intelligenza e di elaborazione mentali ed emotive come riconoscere situazioni di pericolo (80%), trovare la strada per il villaggio (97,9%) o fonti d’acqua (90%), provare sentimenti nei confronti dell’allevatore (81,8%). Dallo studio emerge che il rapporto tra karimojong e bestiame è sicuramente concreto e legato a necessità di sopravvivenza ma non per questo meno ricco di emotività e sentimenti. In questa terra dove uomini e animali si trovano a fronteggiare avversità devastanti, insieme riescono a trarre sostegno e giovamento gli uni dagli altri, in un equilibrio precario, sempre minacciato.

Vita emotiva e cognitiva degli animali nella cultura africana.

DIVERIO, Silvana
2012

Abstract

Rispetto ai paesi occidentali, la relazione uomo-animale in Africa si veste di particolari significati, più concreti perché legati ai bisogni fondamentali dell’uomo, ma ugualmente ricchi di importanza poiché gli animali entrano a fare parte dei riti tribali, qualificano lo status sociale e sono oggetto di razzie tra popolazioni confinanti. La Karamoja, regione poverissima dell’Uganda in cui la sopravvivenza delle persone è strettamente collegata al bestiame, è il contesto dove è stato realizzata questo studio. A 117 abitanti di questa regione (karimojong) è stato somministrato un questionario che indagava aspetti della relazione con l’animale, tra cui: l’importanza affettiva ed il ruolo sociale in famiglia e nel villaggio, l’attribuzione di capacità cognitive e comunicative, la conoscenza del mondo emotivo personale ed il confronto con quello dell’animale. Dallo studio emerge quanto sia stretto il legame che unisce la popolazione agli animali, che li considera come fonte principale di sussistenza ma al contempo degni di rispetto, poiché considerati esseri complessi, capaci di pensare (89,4% degli adulti intervistati), di comunicare (89,4%) e di provare emozioni. Ovunque ci sia un karimojong ci sono animali ma ogni singolo capo è molto più che un semplice animale da accudire, assumendo connotazioni quasi umane. I karimojong riconoscono a tutti gli animali capacità di affrontare situazioni che richiedono forme di intelligenza e di elaborazione mentali ed emotive come riconoscere situazioni di pericolo (80%), trovare la strada per il villaggio (97,9%) o fonti d’acqua (90%), provare sentimenti nei confronti dell’allevatore (81,8%). Dallo studio emerge che il rapporto tra karimojong e bestiame è sicuramente concreto e legato a necessità di sopravvivenza ma non per questo meno ricco di emotività e sentimenti. In questa terra dove uomini e animali si trovano a fronteggiare avversità devastanti, insieme riescono a trarre sostegno e giovamento gli uni dagli altri, in un equilibrio precario, sempre minacciato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1225300
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