In questo lavoro vengono presentati i risultati di una campagna sperimentale riguardante lo studio relativo alle possibilità di applicazione di trefoli in acciaio in qualità di elementi di rinforzo per colonne murarie con mattoni “faccia vista”, secondo i principi della più rigorosa conservazione delle testimonianze storiche e secondo i più efficaci criteri di utilizzazione delle moderne tecnologie. In questo ambito vengono riportati i risultati di una serie di sperimentazioni eseguite su 19 pilastrini in muratura rinforzati con trefoli metallici ad alta resistenza inseriti nei giunti di malta. I campioni di prova, costruiti con mattoni pieni in laterizio, presentavano una diversa geometria (quadrata, rettangolare e poligonale) e sono stati rinforzati con schemi di rinforzo differenti. I risultati delle prove sperimentali ha permesso di valutare l’efficacia della tecnica di rinforzo proposta, analizzando, al contempo, le modalità di rottura e le deformazioni dei pilastrini durante le prove. Prendendo spunto dal documento CNR DT 200 per il dimensionamento dell’intervento di rinforzo con materiali compositi, sono state infine analizzate alcune problematiche relative al dimensionamento e all’efficacia dell’intervento proposto.
Utilizzo di Trefoli Metallici per il Rinforzo di Colonne Murarie con Mattoni “Faccia Vista”
BORRI, Antonio;CASTORI, GIULIO;CORRADI, Marco
2013
Abstract
In questo lavoro vengono presentati i risultati di una campagna sperimentale riguardante lo studio relativo alle possibilità di applicazione di trefoli in acciaio in qualità di elementi di rinforzo per colonne murarie con mattoni “faccia vista”, secondo i principi della più rigorosa conservazione delle testimonianze storiche e secondo i più efficaci criteri di utilizzazione delle moderne tecnologie. In questo ambito vengono riportati i risultati di una serie di sperimentazioni eseguite su 19 pilastrini in muratura rinforzati con trefoli metallici ad alta resistenza inseriti nei giunti di malta. I campioni di prova, costruiti con mattoni pieni in laterizio, presentavano una diversa geometria (quadrata, rettangolare e poligonale) e sono stati rinforzati con schemi di rinforzo differenti. I risultati delle prove sperimentali ha permesso di valutare l’efficacia della tecnica di rinforzo proposta, analizzando, al contempo, le modalità di rottura e le deformazioni dei pilastrini durante le prove. Prendendo spunto dal documento CNR DT 200 per il dimensionamento dell’intervento di rinforzo con materiali compositi, sono state infine analizzate alcune problematiche relative al dimensionamento e all’efficacia dell’intervento proposto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.