Come noto, l’Ordinanza OPCM 3274 del 2003 ha introdotto l’obbligatorietà delle verifiche sismiche per i cosiddetti “edifici strategici” e gli “edifici rilevanti”. La scadenza temporale di tale obbligo è stata via via regolarmente procrastinata, ma varie Regioni italiane, come anche varie Amministrazioni pubbliche (Comuni, Province, ASL, Università etc.) hanno iniziato e stanno procedendo a tale adempimento. Da parte sua, anche il Ministero per i Beni e le attività culturali ed il Turismo, per quanto riguarda i beni vincolati, nel 2010 ha provveduto ad aggiornare in questa direzione le Linee guida emesse nel 2007 in tema di valutazione e riduzione del rischio sismico, introducendo il concetto di vita nominale ridotta come strumento per valutare la sicurezza, in coerenza con i principi probabilistici introdotti nelle NTC 2008. Una circolare emanata nel 2010 dalla Protezione civile nazionale ed un parere del Comitato Tecnico scientifico della Regione Emilia Romagna nello stesso anno propongono una visione particolare della problematica in questione. In questi documenti, il problema della non verifica di molti degli edifici (e la mancanza di risorse per intervenire) viene “risolto” utilizzando come strumento un parametro, il “tempo dell’intervento”, per rinviare, almeno per un determinato periodo di tempo, la problematica in questione. Sulla stessa linea si muove il testo del 2010 delle Linee Guida del MiBACT, che utilizza, seppur in modo più diplomatico, la vita nominale ridotta per limitare (o evitare del tutto) interventi in edifici vincolati che risultano non verificati. Il lavoro proposto intende mostrare come tale modo di affrontare il problema possa condurre a situazioni di particolare rischio (e chiamate di responsabilità) sia per i tecnici incaricati delle verifiche che per gli stessi proprietari.

COSTRUZIONI ESISTENTI. VITA NOMINALE RIDOTTA E RISCHIO ACCETTABILE SICUREZZA E RESPONSABILITA’

BORRI, Antonio;
2015

Abstract

Come noto, l’Ordinanza OPCM 3274 del 2003 ha introdotto l’obbligatorietà delle verifiche sismiche per i cosiddetti “edifici strategici” e gli “edifici rilevanti”. La scadenza temporale di tale obbligo è stata via via regolarmente procrastinata, ma varie Regioni italiane, come anche varie Amministrazioni pubbliche (Comuni, Province, ASL, Università etc.) hanno iniziato e stanno procedendo a tale adempimento. Da parte sua, anche il Ministero per i Beni e le attività culturali ed il Turismo, per quanto riguarda i beni vincolati, nel 2010 ha provveduto ad aggiornare in questa direzione le Linee guida emesse nel 2007 in tema di valutazione e riduzione del rischio sismico, introducendo il concetto di vita nominale ridotta come strumento per valutare la sicurezza, in coerenza con i principi probabilistici introdotti nelle NTC 2008. Una circolare emanata nel 2010 dalla Protezione civile nazionale ed un parere del Comitato Tecnico scientifico della Regione Emilia Romagna nello stesso anno propongono una visione particolare della problematica in questione. In questi documenti, il problema della non verifica di molti degli edifici (e la mancanza di risorse per intervenire) viene “risolto” utilizzando come strumento un parametro, il “tempo dell’intervento”, per rinviare, almeno per un determinato periodo di tempo, la problematica in questione. Sulla stessa linea si muove il testo del 2010 delle Linee Guida del MiBACT, che utilizza, seppur in modo più diplomatico, la vita nominale ridotta per limitare (o evitare del tutto) interventi in edifici vincolati che risultano non verificati. Il lavoro proposto intende mostrare come tale modo di affrontare il problema possa condurre a situazioni di particolare rischio (e chiamate di responsabilità) sia per i tecnici incaricati delle verifiche che per gli stessi proprietari.
2015
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