Le tecniche di rinforzo proposte per le strutture murarie storiche sono finora state oggetto di studi focalizzati esclusivamente sull’aspetto strutturale, nei quali cioè veniva unicamente valutato l’incremento di resistenza conseguibile. Sono qui presentati i risultati di uno studio volto ad indagare l’utilizzo di malte termoisolanti e reti di fibre di vetro nel tradizionale sistema di rinforzo dell’intonaco armato. Il problema è stato affrontato da un punto di vista strutturale, testando a taglio campioni murari di laterizi pieni, e da un punto di vista termico, determinando la conducibilità termica delle malte termoisolanti mediante un apparato denominato “Small Hot-Box”. Le sperimentazioni condotte hanno mostrato che è possibile conseguire incrementi di resistenza a taglio analoghi a quelli ottenuti nel caso di impiego di comuni malte strutturali. I risultati sperimentali sono stati applicati nell’analisi di un edificio reale del quale sono state valutate la vulnerabilità sismica e le prestazioni energetiche allo stato attuale e dopo l’applicazione di un diffuso rinforzo con intonaco armato, nelle ipotesi in cui venga realizzato con malta termoisolante o con malta strutturale. È quindi stato possibile valutare il numero di anni necessario al recupero della maggior spesa conseguente l’impiego di una malta termoisolante in luogo di una classica malta strutturale.
Rinforzo a taglio di pannelli murari con intonaci termoisolanti fibrorinforzati
BORRI, Antonio;BURATTI, Cinzia;SISTI, ROMINA;CASTORI, GIULIO;BELLONI, ELISA;PALLADINO, DOMENICO;CORRADI, Marco
2015
Abstract
Le tecniche di rinforzo proposte per le strutture murarie storiche sono finora state oggetto di studi focalizzati esclusivamente sull’aspetto strutturale, nei quali cioè veniva unicamente valutato l’incremento di resistenza conseguibile. Sono qui presentati i risultati di uno studio volto ad indagare l’utilizzo di malte termoisolanti e reti di fibre di vetro nel tradizionale sistema di rinforzo dell’intonaco armato. Il problema è stato affrontato da un punto di vista strutturale, testando a taglio campioni murari di laterizi pieni, e da un punto di vista termico, determinando la conducibilità termica delle malte termoisolanti mediante un apparato denominato “Small Hot-Box”. Le sperimentazioni condotte hanno mostrato che è possibile conseguire incrementi di resistenza a taglio analoghi a quelli ottenuti nel caso di impiego di comuni malte strutturali. I risultati sperimentali sono stati applicati nell’analisi di un edificio reale del quale sono state valutate la vulnerabilità sismica e le prestazioni energetiche allo stato attuale e dopo l’applicazione di un diffuso rinforzo con intonaco armato, nelle ipotesi in cui venga realizzato con malta termoisolante o con malta strutturale. È quindi stato possibile valutare il numero di anni necessario al recupero della maggior spesa conseguente l’impiego di una malta termoisolante in luogo di una classica malta strutturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.