Da tempo è stato segnalato il rischio di contrarre infezione da Toxoplasma gondii mediante consumo di latte crudo (Skinner et al., 1990). La presenza di tachizoiti nel latte ovino e caprino e la loro sopravvivenza in formaggi freschi a latte crudo (Dubey et al., 2014) renderebbe tali prodotti un ulteriore potenziale fonte di infezione per i consumatori. Scarsi sono gli studi a riguardo, in particolare in merito alla possibile presenza transitoria del protozoo nel latte. A tal fine sono stati analizzati campioni di latte di massa proveniente da 37 allevamenti siti in Umbria per la ricerca di DNA protozoario mediante protocolli sia di Loop-mediated isothermal amplification PCR (LAMP) che di PCR, saggiando i target genetici SAG2 e GRA6. Le analisi sui campioni sono state ripetute a circa un mese di distanza per ogni allevamento considerato per avere conferma della positività eventualmente riscontrata. Dei 37 allevamenti considerati, 16 hanno manifestato positività alla LAMP e solo in 1 caso la positività è stata riscontrata al secondo prelievo. La PCR condotta ha permesso di evidenziare 10 allevamenti positivi (GRA6), ma in nessun caso la ripetizione della prova ha confermato le positività riscontrate al primo campionamento. Parallelamente è stata eseguita sul latte anche la ricerca di anticorpi anti-Toxoplasma mediante immunofluorescenza indiretta. La ricerca anticorpale ha permesso di riscontrare 29 allevamenti positivi (dei quali solo 12 confermati anche al secondo prelievo); di questi, 8 positività sono state registrate anche con la LAMP e 6 con la PCR. Dai risultati ottenuti si conferma la presenza, seppur transitoria, di DNA protozoario nel latte ovino (Camossi et al., 2011); si rendono pertanto necessari ulteriori studi per definire il meccanismo di questa eliminazione transitoria e il rischio associato al consumo di formaggio ovino a latte crudo.
Studio sulla presenza di Toxoplasma gondii nel latte ovino
David Ranucci
;Fabrizia Veronesi;ZANET, STEFANIA;Dino Miraglia;Raffaella Branciari
2017
Abstract
Da tempo è stato segnalato il rischio di contrarre infezione da Toxoplasma gondii mediante consumo di latte crudo (Skinner et al., 1990). La presenza di tachizoiti nel latte ovino e caprino e la loro sopravvivenza in formaggi freschi a latte crudo (Dubey et al., 2014) renderebbe tali prodotti un ulteriore potenziale fonte di infezione per i consumatori. Scarsi sono gli studi a riguardo, in particolare in merito alla possibile presenza transitoria del protozoo nel latte. A tal fine sono stati analizzati campioni di latte di massa proveniente da 37 allevamenti siti in Umbria per la ricerca di DNA protozoario mediante protocolli sia di Loop-mediated isothermal amplification PCR (LAMP) che di PCR, saggiando i target genetici SAG2 e GRA6. Le analisi sui campioni sono state ripetute a circa un mese di distanza per ogni allevamento considerato per avere conferma della positività eventualmente riscontrata. Dei 37 allevamenti considerati, 16 hanno manifestato positività alla LAMP e solo in 1 caso la positività è stata riscontrata al secondo prelievo. La PCR condotta ha permesso di evidenziare 10 allevamenti positivi (GRA6), ma in nessun caso la ripetizione della prova ha confermato le positività riscontrate al primo campionamento. Parallelamente è stata eseguita sul latte anche la ricerca di anticorpi anti-Toxoplasma mediante immunofluorescenza indiretta. La ricerca anticorpale ha permesso di riscontrare 29 allevamenti positivi (dei quali solo 12 confermati anche al secondo prelievo); di questi, 8 positività sono state registrate anche con la LAMP e 6 con la PCR. Dai risultati ottenuti si conferma la presenza, seppur transitoria, di DNA protozoario nel latte ovino (Camossi et al., 2011); si rendono pertanto necessari ulteriori studi per definire il meccanismo di questa eliminazione transitoria e il rischio associato al consumo di formaggio ovino a latte crudo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.