Il tema della valutazione è certamente uno degli argomenti più trattati nelle discussioni sul sistema formativo. Tale prerogativa è indubbiamente indice della rilevanza del tema valutativo stesso e, al contempo, della debolezza teorica con cui tale tema viene affrontato. Una debolezza teorica che, tuttavia, non è una lacuna dei nostri tempi ma che, al contrario, attraversa tutta la riflessione filosofica ed epistemologica. D’altro canto, senza la pre- tesa di voler ripercorrere i limiti della critica del giudizio, non possiamo che sottolineare quanto il dibattito contemporaneo tenda ad esaltare la dimen- sione di un giudizio senza critica (Lucisano, 2010), la cui peculiarità risiede nel concentrarsi sugli aspetti metodologici – mettendo in secondo piano una enunciazione chiara degli obiettivi – e sul come, lasciando nel vago la dimensione del perché. Entro questa dimensione la valutazione diventa dunque un mezzo: quella di sistema per governare la scuola, quella scolastica per regolare le attività di insegnamento. Tale approccio alla valutazio- ne comporta, in primo luogo, il perdere di vista la natura stessa della valutazione, che non può essere separata dalle finalità che si vogliono raggiun- gere. In secondo luogo, si rischia di mancare quello che è forse il fine ultimo per un sistema che voglia governarsi in modo intelligente e che si pro- ponga di formare cittadini altrettanto intelligenti: la capacità di valutare e valutarsi.
Valutazione scolastica e valutazione di sistema: Introduzione
Federico Batini
Writing – Original Draft Preparation
;
2019
Abstract
Il tema della valutazione è certamente uno degli argomenti più trattati nelle discussioni sul sistema formativo. Tale prerogativa è indubbiamente indice della rilevanza del tema valutativo stesso e, al contempo, della debolezza teorica con cui tale tema viene affrontato. Una debolezza teorica che, tuttavia, non è una lacuna dei nostri tempi ma che, al contrario, attraversa tutta la riflessione filosofica ed epistemologica. D’altro canto, senza la pre- tesa di voler ripercorrere i limiti della critica del giudizio, non possiamo che sottolineare quanto il dibattito contemporaneo tenda ad esaltare la dimen- sione di un giudizio senza critica (Lucisano, 2010), la cui peculiarità risiede nel concentrarsi sugli aspetti metodologici – mettendo in secondo piano una enunciazione chiara degli obiettivi – e sul come, lasciando nel vago la dimensione del perché. Entro questa dimensione la valutazione diventa dunque un mezzo: quella di sistema per governare la scuola, quella scolastica per regolare le attività di insegnamento. Tale approccio alla valutazio- ne comporta, in primo luogo, il perdere di vista la natura stessa della valutazione, che non può essere separata dalle finalità che si vogliono raggiun- gere. In secondo luogo, si rischia di mancare quello che è forse il fine ultimo per un sistema che voglia governarsi in modo intelligente e che si pro- ponga di formare cittadini altrettanto intelligenti: la capacità di valutare e valutarsi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.