La coltivazione del tabacco in Europa è stata per lungo tempo possibile grazie a forti sostegni pubblici (Rossi e Sediari, 1997; Joosens e Raw, 1991; Arfini et al., 2005). Nel corso del periodo 1992-2014, il processo di riforma dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del tabacco (poi confluita nell’Ocm unica) ha progressivamente contribuito a rendere le aziende tabacchicole meno dipendenti dal sostegno pubblico, favorendo un riavvicinamento dei prezzi rilevati sul mercato interno unionale anche tramite una profonda ristrutturazione del comparto (Sardone, 2008; Manos et al., 2009). Nel recente passato nella filiera tabacchicola si sono verificati cambiamenti epocali che hanno costituito vere e proprie innovazioni per l’intero settore primario e hanno posto il tabacco nuovamente in posizione di “pioniere”, questa volta nel ruolo di un cuneo che lentamente porta a una progressiva entrata dell’agricoltura italiana a pieno titolo nell’economia contrattuale (Ventura, 2011) Di recente, a seguito dell’abrogazione delle norme comunitarie relative al sostegno diretto del tabacco, decretata dalla riforma della Pac 2014-2020, si è venuto a creare un vuoto normativo per quanto riguarda le regole di commercializzazione del prodotto e di riconoscimento dei soggetti autorizzati alla contrattazione. In Italia – uno dei principali paesi europei produttori di tabacco – per sopperire a tale mancanza di regole nell’estate del 2014 è stata costituita l’Organizzazione Interprofessionale Tabacco Italia (Oit), che ha rappresentato il primo caso di OI costituita in Italia ai sensi del nuovo regolamento comunitario sull’Ocm unica – Reg.(UE) 1308/2013 – nonché la prima OI europea nel comparto tabacchicolo

L’Organizzazione Interprofessionale nel tabacco, le relazioni contrattuali e l’erga omnes

Stefano Ciliberti
2016

Abstract

La coltivazione del tabacco in Europa è stata per lungo tempo possibile grazie a forti sostegni pubblici (Rossi e Sediari, 1997; Joosens e Raw, 1991; Arfini et al., 2005). Nel corso del periodo 1992-2014, il processo di riforma dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del tabacco (poi confluita nell’Ocm unica) ha progressivamente contribuito a rendere le aziende tabacchicole meno dipendenti dal sostegno pubblico, favorendo un riavvicinamento dei prezzi rilevati sul mercato interno unionale anche tramite una profonda ristrutturazione del comparto (Sardone, 2008; Manos et al., 2009). Nel recente passato nella filiera tabacchicola si sono verificati cambiamenti epocali che hanno costituito vere e proprie innovazioni per l’intero settore primario e hanno posto il tabacco nuovamente in posizione di “pioniere”, questa volta nel ruolo di un cuneo che lentamente porta a una progressiva entrata dell’agricoltura italiana a pieno titolo nell’economia contrattuale (Ventura, 2011) Di recente, a seguito dell’abrogazione delle norme comunitarie relative al sostegno diretto del tabacco, decretata dalla riforma della Pac 2014-2020, si è venuto a creare un vuoto normativo per quanto riguarda le regole di commercializzazione del prodotto e di riconoscimento dei soggetti autorizzati alla contrattazione. In Italia – uno dei principali paesi europei produttori di tabacco – per sopperire a tale mancanza di regole nell’estate del 2014 è stata costituita l’Organizzazione Interprofessionale Tabacco Italia (Oit), che ha rappresentato il primo caso di OI costituita in Italia ai sensi del nuovo regolamento comunitario sull’Ocm unica – Reg.(UE) 1308/2013 – nonché la prima OI europea nel comparto tabacchicolo
2016
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1553419
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