Il selenio, se somministrato a concentrazioni appropriate, promuove la crescita delle piante, la vitalità del polline, la conservabilità dei prodotti e la resistenza agli stress abiotici grazie alla sua attività antiossidante. Nella presente sperimentazione è stato valutato l’effetto di diversi dosaggi di selenio, somministrato sotto forma di selenato di sodio (Na2SeO4) sulla proliferazione in vitro di espianti di due cultivar di olivo: ‘San Felice’ e ‘Moraiolo’. Gli espianti sono cresciuti in condizioni asettiche utilizzando il substrato Olive Medium (OM), con l'aggiunta di 4 mg l-1 di zeatina, 30 g l-1 di saccarosio e 7 g l-1 di agar. Per entrambe le cultivar, sono stati rilevati gli effetti di diverse concentrazioni di Na2SeO4 (0, 10, 20, 40 e 80 mg l-1), somministrato in misura di 10 ml per ogni vaso sotto forma di soluzione acquosa filtrata sulla superficie del substrato agarizzato, dopo il posizionamento di espianti binodali subapicali. I rilievi sono stati effettuati nel corso di tre subcolture successive. Nella seconda e nella terza subcoltura sono stati utilizzati solo quelle concentrazioni di Na2SeO4 che in prima subcoltura hanno garantito un adeguato numero di espianti riutilizzabili. Al termine dei 45 giorni di coltura, sugli espianti è stato effettuato il rilievo dei seguenti parametri: vitalità, numero e lunghezza dei germogli prodotti, numero di nodi prodotti, presenza di callo, peso fresco e secco, quantità di selenio totale assorbita. Dai risultati è emerso che le due cultivar di olivo hanno risposto in maniera differente alle diverse concentrazioni di Na2SeO4. Nella cultivar San Felice i dosaggi di 20 e 40 mg l-1 di Na2SeO4 hanno incrementato il numero e la lunghezza dei germogli e il peso fresco e secco degli espianti. Per la cultivar Moraiolo, invece è stato osservato un effetto positivo ai dosaggi di 20 e 40 mg l-1 di Na2SeO4, solo in prima subcoltura su lunghezza dei germogli, peso fresco e secco degli espianti. Pertanto, i dosaggi ottimali di Na2SeO4, sembrano essere pari a 10 e 20 mg l-1 per la cultivar Moraiolo e pari a 20 e 40 mg l-1 per la cultivar San Felice, mentre il dosaggio di 80 mg l-1 è stato mal tollerato da entrambe le cultivar. In generale, l’effetto benefico del selenio sull’accrescimento e la vigoria degli espianti sembra attenuarsi con il procedere delle subcolture e ciò suggerisce una sorta di effetto di “adattamento” degli espianti alla sua presenza. Il presente studio mette per la prima volta in evidenza la possibilità di utilizzare le colture in vitro come supporto biotecnologico per studiare la biofortificazione con selenio delle piante arboree.
Effetti della biofortificazione con selenio su espianti di olivo coltivati in vitro
Regni L.
;Micheli M.;Palmerini C. A.;Del Pino A. M.;Pilli M.;Businelli D.;Facchin S. L.;Proietti P.
2021
Abstract
Il selenio, se somministrato a concentrazioni appropriate, promuove la crescita delle piante, la vitalità del polline, la conservabilità dei prodotti e la resistenza agli stress abiotici grazie alla sua attività antiossidante. Nella presente sperimentazione è stato valutato l’effetto di diversi dosaggi di selenio, somministrato sotto forma di selenato di sodio (Na2SeO4) sulla proliferazione in vitro di espianti di due cultivar di olivo: ‘San Felice’ e ‘Moraiolo’. Gli espianti sono cresciuti in condizioni asettiche utilizzando il substrato Olive Medium (OM), con l'aggiunta di 4 mg l-1 di zeatina, 30 g l-1 di saccarosio e 7 g l-1 di agar. Per entrambe le cultivar, sono stati rilevati gli effetti di diverse concentrazioni di Na2SeO4 (0, 10, 20, 40 e 80 mg l-1), somministrato in misura di 10 ml per ogni vaso sotto forma di soluzione acquosa filtrata sulla superficie del substrato agarizzato, dopo il posizionamento di espianti binodali subapicali. I rilievi sono stati effettuati nel corso di tre subcolture successive. Nella seconda e nella terza subcoltura sono stati utilizzati solo quelle concentrazioni di Na2SeO4 che in prima subcoltura hanno garantito un adeguato numero di espianti riutilizzabili. Al termine dei 45 giorni di coltura, sugli espianti è stato effettuato il rilievo dei seguenti parametri: vitalità, numero e lunghezza dei germogli prodotti, numero di nodi prodotti, presenza di callo, peso fresco e secco, quantità di selenio totale assorbita. Dai risultati è emerso che le due cultivar di olivo hanno risposto in maniera differente alle diverse concentrazioni di Na2SeO4. Nella cultivar San Felice i dosaggi di 20 e 40 mg l-1 di Na2SeO4 hanno incrementato il numero e la lunghezza dei germogli e il peso fresco e secco degli espianti. Per la cultivar Moraiolo, invece è stato osservato un effetto positivo ai dosaggi di 20 e 40 mg l-1 di Na2SeO4, solo in prima subcoltura su lunghezza dei germogli, peso fresco e secco degli espianti. Pertanto, i dosaggi ottimali di Na2SeO4, sembrano essere pari a 10 e 20 mg l-1 per la cultivar Moraiolo e pari a 20 e 40 mg l-1 per la cultivar San Felice, mentre il dosaggio di 80 mg l-1 è stato mal tollerato da entrambe le cultivar. In generale, l’effetto benefico del selenio sull’accrescimento e la vigoria degli espianti sembra attenuarsi con il procedere delle subcolture e ciò suggerisce una sorta di effetto di “adattamento” degli espianti alla sua presenza. Il presente studio mette per la prima volta in evidenza la possibilità di utilizzare le colture in vitro come supporto biotecnologico per studiare la biofortificazione con selenio delle piante arboree.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.