Introduzione: Il costrutto di meta-emotion philosophy nel contesto scolastico fa riferimento ad un set organizzato di credenze e vissuti emotivi che gli insegnanti hanno circa le proprie emozioni e quelle degli alunni, così come alle modalità con cui gli insegnanti stessi gestiscono le proprie emozioni e socializzano quelle degli alunni. Attraverso uno specifico strumento (il questionario CEESQ per docenti), è possibile misurare due stili di socializzazione emotiva (coaching, relativo all’accogliere e validare le emozioni degli alunni, e dismissing, relativo al minimizzarle o svalutarle), una dimensione di autoefficacia come socializzatore emotivo, e due scale di competenze emotiva personale (autoefficacia e negazione relativamente alle proprie emozioni). Questo contributo vuole indagare per la prima volta il costrutto di meta-emotion philosophy in un campione di insegnanti di scuola primaria in servizio nel contesto della scuola in ospedale. La scuola in ospedale è un servizio attivato dal MIUR per sostenere emotivamente, cognitivamente e socialmente bambini e ragazzi che affrontano periodi prolungati di ospedalizzazione. Considerata la particolarità di questo contesto e la specificità della relazione insegnante-alunno che vi si viene a creare, sono state esplorate eventuali differenze nei punteggi medi delle dimensioni del CEESQ presentati da insegnanti ospedalieri rispetto ad un campione normativo. Metodo: Hanno preso parte allo studio 39 insegnanti ospedaliere toscane di scuola primaria (anzianità di servizio media=7.52 anni, ds=8.36 anni; 89.18% in possesso del titolo di laurea). Il campione normativo è costituito da 450 insegnanti di scuola primaria provenienti da vari ICS della Toscana. Le analisi statistiche hanno implicato una serie di t-test a campione singolo (con Bootstrap a 5000 campioni). Risultati: Le insegnanti ospedaliere hanno mostrato, rispetto al campione normativo, un punteggio più basso nello stile di socializzazione emotiva dismissing (t=- 2.19, gl=38, p=.04, Bootstrap 95% IC [-.35, -.02]; m=1.17, ds=.52, valore- criterio=1.35) e nell’area della competenza emotiva personale relativa alla negazione delle proprie emozioni (t=-5.03, gl=38, p<.001, Bootstrap 95% IC [-.40, -.17]; m=.44, ds =.37, valore-criterio=.73). Discussione: La natura della relazione con l’alunno nel contesto ospedaliero (spesso di tipo diadico), nonché la condizione di fragilità dell’alunno stesso, potrebbero esercitare un ruolo importante nel favorire una costante attenzione al suo mondo emotivo, limitando la messa in atto di strategie di tipo dismissing. Inoltre, il carico emotivo derivante dall’esercitare la professione di insegnate in questo particolare contesto potrebbe spingere questi professionisti ad un costante lavoro di cura e di contatto verso il proprio mondo interno. Questi risultati appaiono utili sia in ottica di supporto ai professionisti scolastici che operano in ospedale, sia in ottica di formazione per i futuri insegnanti ospedalieri.
La meta emotion philosophy nei docenti ospedalieri
Baroncelli A.;Smorti, A.
2021
Abstract
Introduzione: Il costrutto di meta-emotion philosophy nel contesto scolastico fa riferimento ad un set organizzato di credenze e vissuti emotivi che gli insegnanti hanno circa le proprie emozioni e quelle degli alunni, così come alle modalità con cui gli insegnanti stessi gestiscono le proprie emozioni e socializzano quelle degli alunni. Attraverso uno specifico strumento (il questionario CEESQ per docenti), è possibile misurare due stili di socializzazione emotiva (coaching, relativo all’accogliere e validare le emozioni degli alunni, e dismissing, relativo al minimizzarle o svalutarle), una dimensione di autoefficacia come socializzatore emotivo, e due scale di competenze emotiva personale (autoefficacia e negazione relativamente alle proprie emozioni). Questo contributo vuole indagare per la prima volta il costrutto di meta-emotion philosophy in un campione di insegnanti di scuola primaria in servizio nel contesto della scuola in ospedale. La scuola in ospedale è un servizio attivato dal MIUR per sostenere emotivamente, cognitivamente e socialmente bambini e ragazzi che affrontano periodi prolungati di ospedalizzazione. Considerata la particolarità di questo contesto e la specificità della relazione insegnante-alunno che vi si viene a creare, sono state esplorate eventuali differenze nei punteggi medi delle dimensioni del CEESQ presentati da insegnanti ospedalieri rispetto ad un campione normativo. Metodo: Hanno preso parte allo studio 39 insegnanti ospedaliere toscane di scuola primaria (anzianità di servizio media=7.52 anni, ds=8.36 anni; 89.18% in possesso del titolo di laurea). Il campione normativo è costituito da 450 insegnanti di scuola primaria provenienti da vari ICS della Toscana. Le analisi statistiche hanno implicato una serie di t-test a campione singolo (con Bootstrap a 5000 campioni). Risultati: Le insegnanti ospedaliere hanno mostrato, rispetto al campione normativo, un punteggio più basso nello stile di socializzazione emotiva dismissing (t=- 2.19, gl=38, p=.04, Bootstrap 95% IC [-.35, -.02]; m=1.17, ds=.52, valore- criterio=1.35) e nell’area della competenza emotiva personale relativa alla negazione delle proprie emozioni (t=-5.03, gl=38, p<.001, Bootstrap 95% IC [-.40, -.17]; m=.44, ds =.37, valore-criterio=.73). Discussione: La natura della relazione con l’alunno nel contesto ospedaliero (spesso di tipo diadico), nonché la condizione di fragilità dell’alunno stesso, potrebbero esercitare un ruolo importante nel favorire una costante attenzione al suo mondo emotivo, limitando la messa in atto di strategie di tipo dismissing. Inoltre, il carico emotivo derivante dall’esercitare la professione di insegnate in questo particolare contesto potrebbe spingere questi professionisti ad un costante lavoro di cura e di contatto verso il proprio mondo interno. Questi risultati appaiono utili sia in ottica di supporto ai professionisti scolastici che operano in ospedale, sia in ottica di formazione per i futuri insegnanti ospedalieri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.