L’articolo riporta l’esperienza di valutazione all’interno dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR)del Veneto dei Progetti Integrati di Filiera (PIF). Si tratta di progetti complessi perché prevedono la partecipazione di diversi attori della filiera (sia economici, sia istituzionali) e l’utilizzo coordinato e sinergico di diverse misure di sostegno. La finalità del PIF deve, inoltre, riguardare sia il rafforzamento della filiera e del settore regionale in cui questa opera, sia l’attivazione di processi di sviluppo territoriale. Di conseguenza la valutazione dei Progetti integrati di Filiera presenta diverse difficoltà legte alla complessità e variabilità strutturaledella catena agro-alimentare e del processo coordinato finalizzato alla creazione e al rafforzamento di un network. Inoltre, la difficoltà è legata a numerosi effetti indiretti conseguenti all'attuazione delle politiche sul contesto regionale, e non solo sugli attori direttamente beneficiari delle misure. Nell’articolo vengono definite le domande di valutazione e descritta la metodologia utilizzata nel caso del Veneto con la discussione dei primi risultati riportati nel rapporto di Valutazione Intermedia del PSR. Gli aspetti presi in considerazione nel processo di valutazione della Programmazione Integrata di Filiera sono due,l'adeguatezza degli strumenti del programma stesso rispetto agli effetti previsti/attesi, e la misura degli effetti/impatti per le decisioni future. Le domande di valutazione si riferiscono quindi sia al raggiungimento degli obiettivi proposti, sia alla adeguatezza delle procedure messe in atto per raggiungerli. Nella valutazione sono state utilizzate metodologie differenti combinando analisi di tipo quantitativo, basate sui dati provenienti dal monitoraggio dell'esecuzione del programma PIF,con quelle qualitative, basate sulla ricostruzione di quanto percepito in termini di effetti e risultati degli attori istituzionali ed economici. Dalle indagini è emersa una forte convergenza tra gli attori economici e i decisori politici verso l'obiettivo del consolidamento della filiera, dall'aumento dei rapporti contrattuali, dell'introduzione di innovazioni nella filiera stessa e della grande diversità nelle priorità tra i diversi settori produttivi: le esigenze di consolidamento si riferiscono alle diverse parti della catena in relazione al tipo di prodotto, mentre vi è una necessità, in tutti i segmenti, di costruzione di relazioni stabili di business, in particolare in quei settori che sono considerati più sensibili per il mercato attuale, come carne, vino e ortofrutta.

Valutazione delle misure per i network agroalimentari nei PSR: l’esperienza del Veneto

VENTURA, Flaminia;
2011

Abstract

L’articolo riporta l’esperienza di valutazione all’interno dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR)del Veneto dei Progetti Integrati di Filiera (PIF). Si tratta di progetti complessi perché prevedono la partecipazione di diversi attori della filiera (sia economici, sia istituzionali) e l’utilizzo coordinato e sinergico di diverse misure di sostegno. La finalità del PIF deve, inoltre, riguardare sia il rafforzamento della filiera e del settore regionale in cui questa opera, sia l’attivazione di processi di sviluppo territoriale. Di conseguenza la valutazione dei Progetti integrati di Filiera presenta diverse difficoltà legte alla complessità e variabilità strutturaledella catena agro-alimentare e del processo coordinato finalizzato alla creazione e al rafforzamento di un network. Inoltre, la difficoltà è legata a numerosi effetti indiretti conseguenti all'attuazione delle politiche sul contesto regionale, e non solo sugli attori direttamente beneficiari delle misure. Nell’articolo vengono definite le domande di valutazione e descritta la metodologia utilizzata nel caso del Veneto con la discussione dei primi risultati riportati nel rapporto di Valutazione Intermedia del PSR. Gli aspetti presi in considerazione nel processo di valutazione della Programmazione Integrata di Filiera sono due,l'adeguatezza degli strumenti del programma stesso rispetto agli effetti previsti/attesi, e la misura degli effetti/impatti per le decisioni future. Le domande di valutazione si riferiscono quindi sia al raggiungimento degli obiettivi proposti, sia alla adeguatezza delle procedure messe in atto per raggiungerli. Nella valutazione sono state utilizzate metodologie differenti combinando analisi di tipo quantitativo, basate sui dati provenienti dal monitoraggio dell'esecuzione del programma PIF,con quelle qualitative, basate sulla ricostruzione di quanto percepito in termini di effetti e risultati degli attori istituzionali ed economici. Dalle indagini è emersa una forte convergenza tra gli attori economici e i decisori politici verso l'obiettivo del consolidamento della filiera, dall'aumento dei rapporti contrattuali, dell'introduzione di innovazioni nella filiera stessa e della grande diversità nelle priorità tra i diversi settori produttivi: le esigenze di consolidamento si riferiscono alle diverse parti della catena in relazione al tipo di prodotto, mentre vi è una necessità, in tutti i segmenti, di costruzione di relazioni stabili di business, in particolare in quei settori che sono considerati più sensibili per il mercato attuale, come carne, vino e ortofrutta.
2011
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