Sono stati valutati gli effetti di un integrazione alimentare di Saccharomyces cerevisiae inattivato sulle performance ponderali di broiler allevati a terra e sulla composizione chimica della carne. Il protocollo sperimentale ha previsto l’accasamento di 600 pulcini di un giorno di età in 4 recinti da 150 soggetti ciascuno, destinati a 4 trattamenti alimentari diversi. Le diete erano basate su un mangime commerciale utilizzato come controllo (C), arricchito di isomeri coniugati dell’acido linoleico (CLA) e di acidi grassi polinsaturi della serie 3 (PUFA 3). Per la costituzione degli altri 3 mangimi sperimentali, a questo mangime sono stati aggiunti 150 mg/kg di vitamina E (gruppo E), lievito inattivato in ragione di 1,5 g/kg (gruppo Sc), oppure un’associazione di vitamina E e lievito inattivato agli stessi dosaggi sopracitati (gruppo ScE). Gli animali sono stati macellati tutti al raggiungimento del peso vivo (PV) medio di 2300 g, a 54 giorni di età. Le performance ponderali, così come il peso e la resa percentuale delle carcasse, sono risultati migliori nel gruppo ScE rispetto agli altri gruppi sperimentali. Il trattamento alimentare non ha indotto variazioni della qualità bromatologica della carne. L’integrazione della dieta con vitamina E ha determinato un maggiore accumulo di PUFA e CLA nella carne rispetto agli altri trattamenti; i valori più bassi di CLA si sono registrati nei campioni di muscolo dei gruppi Sc e ScE. La determinazione della stabilità ossidativa (metodo TBARs) ha evidenziato un marcato effetto positivo della vitamina E, che si è tradotto in una diminuzione (P<0,001) dei valori sia nel gruppo E che nel gruppo ScE (-48%, media dei due gruppi). Ulteriori studi si rendono necessari per approfondire le conoscenze relative al meccanismo d’azione del lievito inattivato a livello di ecosistema intestinale e per valutare l’effetto della dieta sulla carne sottoposta a differenti modalità di conservazione e a diversi tempi di stoccaggio.

Impiego di Saccharomyces cerevisiae nell’alimentazione del pollo da carne: 1. effetto su performance e composizione della carne

ACUTI, GABRIELE;FORTE, CLAUDIO;MIRAGLIA, DINO;BRANCIARI, Raffaella;RANUCCI, David;TRABALZA MARINUCCI, Massimo;
2014

Abstract

Sono stati valutati gli effetti di un integrazione alimentare di Saccharomyces cerevisiae inattivato sulle performance ponderali di broiler allevati a terra e sulla composizione chimica della carne. Il protocollo sperimentale ha previsto l’accasamento di 600 pulcini di un giorno di età in 4 recinti da 150 soggetti ciascuno, destinati a 4 trattamenti alimentari diversi. Le diete erano basate su un mangime commerciale utilizzato come controllo (C), arricchito di isomeri coniugati dell’acido linoleico (CLA) e di acidi grassi polinsaturi della serie 3 (PUFA 3). Per la costituzione degli altri 3 mangimi sperimentali, a questo mangime sono stati aggiunti 150 mg/kg di vitamina E (gruppo E), lievito inattivato in ragione di 1,5 g/kg (gruppo Sc), oppure un’associazione di vitamina E e lievito inattivato agli stessi dosaggi sopracitati (gruppo ScE). Gli animali sono stati macellati tutti al raggiungimento del peso vivo (PV) medio di 2300 g, a 54 giorni di età. Le performance ponderali, così come il peso e la resa percentuale delle carcasse, sono risultati migliori nel gruppo ScE rispetto agli altri gruppi sperimentali. Il trattamento alimentare non ha indotto variazioni della qualità bromatologica della carne. L’integrazione della dieta con vitamina E ha determinato un maggiore accumulo di PUFA e CLA nella carne rispetto agli altri trattamenti; i valori più bassi di CLA si sono registrati nei campioni di muscolo dei gruppi Sc e ScE. La determinazione della stabilità ossidativa (metodo TBARs) ha evidenziato un marcato effetto positivo della vitamina E, che si è tradotto in una diminuzione (P<0,001) dei valori sia nel gruppo E che nel gruppo ScE (-48%, media dei due gruppi). Ulteriori studi si rendono necessari per approfondire le conoscenze relative al meccanismo d’azione del lievito inattivato a livello di ecosistema intestinale e per valutare l’effetto della dieta sulla carne sottoposta a differenti modalità di conservazione e a diversi tempi di stoccaggio.
2014
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